A un anno dalla convalida dell’arresto in Egitto di Patrick Zaki, studente egiziano dell’università di Bologna in carcere dall’8 febbraio 2020, saranno affissi in decine di città italiane i 10 manifesti vincitori - tra i 900 poster candidati provenienti da quasi 50 Paesi di tutto il mondo - del contest «Free Patrick Zaki, prisoner of conscience», nell’ambito del concorso internazionale di comunicazione sociale «Poster For Tomorrow». I dieci manifesti selezionati tra 30 finalisti saranno presentati domani in diretta streaming su Facebook e Youtube. All’iniziativa hanno aderito 18 Comuni italiani, tra i quali Bologna, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Napoli, Palermo e Torino, oltre a università, enti, associazioni e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo come Paolo Fresu, Alessandro Bergonzoni, Edoardo Winspeare, Subsonica e Luca Barbarossa. Il contest è stato ideato da Amnesty International Italia, dal festival salentino Conversazioni sul futuro dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con il Festival dei Diritti Umani di Milano e l’Associazione Articolo 21, con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. L'obiettivo del contest, spiegano gli organizzatori, «è quello di unirsi, con il linguaggio dell’arte e della creatività, alle donne e agli uomini che nel mondo chiedono a gran voce l'immediata liberazione di Patrick Zaki, studente in carcere da circa un anno nel suo Paese come prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media».
Sui balconi di Palazzo di Città, a Taranto, è esposto su decisione dell’amministrazione comunale il "Ritratto di parole dedicato a Patrick Zaki», l’opera firmata dall’artista Francesca Grosso per tenere alta l’attenzione sulla vicenda del giovane studente universitario detenuto in Egitto dallo scorso febbraio. «Le parole con le quali è composta l'opera - sottolinea il sindaco Rinaldo Melucci - sono le parole della lettera scritta a Zaki dai ragazzi dell’associazione 'InOltre - Alternativa progressistà, una delle tante che in questi mesi ha fatto in modo che la sua vicenda umana non fosse dimenticata. Abbiamo incontrato un esponente locale dell’associazione, Dario Amorosi, abbiamo raccolto la forza di questo impegno civile e lo abbiamo fatto nostro, ribadendo l'appello a liberare Zaki dall’ingiusta prigionia cui è sottoposto, senza nemmeno il diritto a un processo equo». «I giovani studenti - conclude il primo cittadino - che manifestano pacificamente, le loro idee sono la ricchezza di ogni popolo».