Yvonne Tocci, lo star system è rimasto al suo addio in lacrime ad Amici 15: dov’è finita con la sua voce che Noemi, in occasione della sua partecipazione a “The Voice”, ha definito figlia di un “talento pazzesco” assieme all’aggettivo “forte” dispensatole da Raffaella Carrà dallo scranno dello stesso talent?
«La mia voce “forte” ha dovuto fare i conti con le considerazioni dei miei stessi compagni, che in quell’occasione, cioè la mia ultima esibizione ad Amici, si sono auto eletti giudici. Il tempo poi è trascorso e tutto quello che ho vissuto all’interno della scuola mi ha cambiata, ed ha cambiato anche la mia voce. In principio mi sentivo vulnerabile, avevo perso potenza, mi sentivo insicura, ho accantonato per mesi la musica. Quando poi sono andata oltre le parole e le considerazioni degli “altri” ho iniziato a riprendere la musica, a cantare per divertimento, l’ho fatto soprattutto in questo periodo, mi sono accettata, con le mie debolezze e le mie lacune vocali. Ho riscoperto le mie imperfezioni».
Sulla rete, l’ultima sua traccia è una versione avvolgente in inglese di “Fai Rumore” del suo conterraneo Diodato, visualizzata da oltre 4mila persone su You Tube: quella voce calda ed intensa esiste ancora allora?
«Come un fulmine a ciel sereno, agli inizi di questa estate sono stata ricontattata da un mio vecchio amico, con il quale non mi sentivo da anni. Mi scrive un messaggio deciso e chiaro :“devi cantare questa canzone, con la tua voce verrebbe benissimo”. Mi ha dato la carica che forse mi serviva. E man mano studiavo il pezzo, passando dall’italiano all’inglese, mi sono sentita coinvolta in un’opera grande. La canzone infatti è travolgente e Diodato ha fatto un gran lavoro, ineguagliabile. Per questo quello che ho cercato di trasmettere con la versione in inglese è che la mia voce era tornata, più forte che mai. Senza voler assomigliare a qualcuno o a qualcosa. Semplicemente io».
Dalla sua biografia emergono esperienze nel ramo della moda, dell’animazione turistica e nella fotografia. Sono differenti inclinazioni, rispetto alla musica primo amore, della propria indole artistica?
«L’arte nel suo senso più generale permette alle persone di essere ciò che si desidera essere per un attimo di tempo, ed è proprio questo mutare che mi contraddistingue. Sono una persona molto dinamica e anche molto curiosa, mi piace sperimentare e sicuramente qualsiasi cosa faccia la musica è parte integrante. In generale la musica appartiene a tutti. D’altronde anche durante uno shooting fotografico mettiamo musica di sottofondo, e soli o in compagnia la musica resta la parte più bella di un incontro. Perciò credo che non si parli quasi mai di differenti inclinazioni, anzi».
Il 2020, oltre alla laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, lei brilla in un interessante progetto volto ad esaltare le maestranze pugliesi della fotografa Marilisa Spinazzola, interpretando come modella una delle “Menadi” ne “L’ebbra danza dell’universo”. Il suo stile richiama all’antica Magna Grecia che della sua Taranto è mamma e specificatamente al culto orgiastico in onore del mito Dionisio. Parafrasando tale rito leggendario, adesso di cosa è ebbra Yvonne Tocci?
«Il progetto Menadi - nato in collaborazione con diversi maestri d’arte pugliesi, che hanno organizzato il set perfetto per la rappresentazione, e parliamo dunque non solo degli abiti, ma anche del trucco e delle acconciature, le fotografie e i video, la location, i gioielli, le decorazioni floreali, e l’armonia o se vogliamo l’armocromia che è stato il filo guida per noi modelle - ha permesso di fare emergere uno dei tanti volti della nostra Puglia. Non si tratta solo della bellezza, ma dell’essenza della nostra terra, ricca di storia e di semplicità. Interpretando una delle Menadi, ho potuto anche ricollegarmi con un’altra parte di me, che ho scoperto proprio sul set. Una Yvonne più tenace, spontanea, impulsiva ed appassionata».