NOVOLI - Un assegno postale di 66 centesimi, non trasferibile ma… neanche riscuotibile. Se l’è visto recapitare un anziano di Novoli, il signor Benito Quarta. L’assegno è arrivato con raccomandata postale, accompagnato da una nota cartacea di una società fornitrice di energia elettrica che indicava la somma come «rimborso di spese di postalizzazione», da incassare entro il 19 settembre.
Aperta la busta, visto l’assegno e sorpreso dall’inatteso “regalo”, il destinatario del rimborso, un anziano contadino, poco avvezzo ai titoli bancari, ha chiesto a un amico di che cosa si trattasse. Lo stesso amico l’ha poi accompagnato in banca, a pochi metri dal circolo ricreativo dove si trovavano, senza però leggere l’importo dell’assegno.
A rendersene subito conto, accompagnato da un sorrisetto di sorpresa, è stato invece l’impiegato allo sportello, che ha laconicamente suggerito all’anziano di «farsene un quadretto» e che, se proprio avesse voluto incassarli, quei 66 centesimi, avrebbe dovuto dare lui 34 centesimi, visto che la commissione bancaria è di un euro.
Un po’ divertito… e un po’ no, il signor Benito ha ovviamente deciso di rinunciare all’incasso. E di tenersi l’assegno per raccontare, divertito, la storia di un rimborso dell’importo di 66 centesimi, arrivato con una raccomandata del costo di 5 euro. E chissà che non lo incornici davvero.