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Quattro pugliesi bloccati all’Avana, dimenticati dall’ambasciata

 
Mimmo Mongelli

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Mimmo Mongelli

«Bloccati all’Avana, dimenticati dall’Ambasciata»

Cuba. Due turisti pugliesi bloccati

L’odissea di un gruppo di italiani (1 di Monopoli, 2 di Locorotondo, 1 di Fasano e diversi calabresi) sorpresi dall’emergenza coronavirus mentre si trovavano in vacanza a Cuba

Venerdì 03 Aprile 2020, 19:38

 Da vacanza ad incubo. Da giorni una comitiva di italiani, di cui fanno parte un turista di Monopoli, due di Locorotondo, uno di Fasano (Brindisi) e diversi calabresi, è prigioniera in un hotel dell’Avana. Nel momento in cui a Trinidad (città patrimonio dell’Unesco) si sono registrati i primi quattro casi di contagio di Covid-19 – tutti italiani, uno di loro è morto dopo quattro giorni a L’Avana, dove erano stati ricoverati in una struttura sanitaria – il primo ministro cubano ha annunciato misure straordinarie finalizzate al contenimento dei contagi. Per il turista di Monopoli, i due di Locorotondo e quello di Fasano in quel momento è iniziata l’odissea.

«I medici – spiega Franco Fanizzi, monopolitano, portavoce del gruppo – hanno iniziato a passare quotidianamente in ogni “casa particular” per sapere se gli ospiti mostravano qualche segnale rilevatore del Covid. I proprietari delle abitazioni sono stati coinvolti in questa azione di controllo. Nel caso di un ragazzo di Locorotondo una semplice raucedine ha comportato il ricovero per 8 giorni in struttura sanitaria in isolamento in condizioni igieniche pietose: senza acqua, alimenti, carta igienica e altro. Per fortuna viaggiava insieme al fratello che gli portava liquidi e frutta. Le misure adottate – prosegue Fanizzi – hanno comportato la chiusura di tutti i locali di intrattenimento, compresi i ristoranti, e il divieto assoluto di uscire di casa. Poi è iniziata l’opera di rastrellamento, città per città, concentrando tutti i turisti in vari hotel de L’Havana. Canada, Germania, Svizzera e Inghilterra si sono attivati subito, predisponendo voli di rientro e contattando singolarmente ogni loro cittadino presente sull’isola. L’Italia no. L’ambasciata italiana per vari giorni non ha risposto al telefono. E quando lo ha fatto, ha rimandato tutti alla consultazione dei siti di Alitalia, Bluepanorama e Eneos. Nel contempo per tutto aprile sono stati cancellati i voli da Santiago».

Un’autentica odissea senza fine. «Ci hanno trasferito – prosegue Fanizzi – con pullman da Santiago a L’Havana. Una dipendente dell’ambasciata è passata in tutti gli hotel per spiegare le azioni intraprese dall’ambasciata. Di fatto non possono fare nulla: hanno dei fondi limitati per aiutare i connazionali in difficoltà. Unico consiglio: fatevi mandare i soldi da casa. Se non si possiede una carta anche prepagata, si può fare un bonifico sul c/c dell’ambasciata e andare, poi, a ritirare il cash in ambasciata. Poi monitorare i siti delle compagnie aeree».

Ed è quello che i quattro pugliesi e i calabresi stanno facendo.

«Ora – prosegue nel suo racconto Franco Fanizzi – sono nell’hotel Riviera, sul Malecon dell’Havana. La sistemazione è più che decorosa, il personale è gentile e possiamo muoverci liberamente all’interno. È categoricamente vietato uscire. La polizia presidia lo spazio antistante l’ingresso e pattuglia l’esterno. Si può chiedere un permesso alla ricezione dell’hotel per recarsi in banca a prelevare, recandosi a bordo di un taxi. Quotidianamente siamo sottoposti, per una o due volte, al rilevamento della temperatura corporea. Al momento in cui scrivo, ci sono stati richiesti alcuni dati (numero di passaporto e relativa scadenza, dati anagrafici, recapiti telefonici e mail, forma di pagamento preferita), in previsione di un volo della compagnia Bluepanorama che dovrebbe partire il 5 aprile per Roma, al costo di 935 euro. Non è possibile usufruire dei voli di rientro che molti di noi hanno già pagato con la stessa compagnia. Per ora si paga l’intera somma. Per il rimborso del volo di ritorno, annullato, in nostro possesso, si vedrà. C’è gente che si è visto cancellato il proprio volo, ha prenotato e pagato un altro volo, anch’esso cancellato. Hanno prenotato e pagato un ulteriore volo, anch’esso cancellato. Ora si trovano nelle condizioni di pagare un quarto volo».

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