SANTIAGO DEL CILE - Ci sono esposti quadri di Guttuso, di Attardi, di Cagli e di numerosi altri pittori italiani e di ogni parte del mondo, al Memoriale Salvador Allende, che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla signora Clio, ha visitato ieri sera in forma privata, nella capitale cilena.
«Ho voluto rendere omaggio - ha spiegato - a un grande e purtroppo tragico protagonista della storia del Novecento. Qui sono raccolte immagini molto belle che danno il senso della sua personalità di uomo molto legato alla nazione e al popolo».
A ricordo di quell'impegno spinto fino al sacrificio della vita, nella sala d'ingresso sono riprodotte le ultime parole del presidente socialista cileno, pronunciate con un fucile mitragliatore in mano, alla radio, l'11 settembre 1973, dal Palazzo della Moneda già cinto d'assedio dai generali golpisti guidati da Pinochet, e subito dopo bombardato e preso d'assalto. Napolitano si è fermato a rileggere quelle parole drammatiche, vibranti di sdegno che riaffermano la sua fedeltà al mandato polorare e promettono un non lontano ricordo alla democrazia. Leggendo quelle parole, il capo dello Stato ha rivissuto amari ricordi che ha in comune con tantissimi italiani.
Napolitano era guidato da Josè Balmes, il celebre pittore di origine spagnola che nel 1936, dopo la sconfitta della Repubblica, riparò in Cile con l'aiuto dell'allora ambasciatore Pablo Neruda. «Gli italiani - ha detto Balmes - sono stati il popolo più vicino, più solidale con la tragedia della dittatura cilena. Lo ricordo bene e posso testimoniarlo perchè dopo il golpe di Pinochet, fui tra gli esuli che sostennero dall'Europa la lotta per il ritorno alla democrazia». Sono passati 35 anni. Balmes si commuove ancora ricordando l'accoglienza calorosa che trovò a Perugia, Assisi, Roma, Venezia, quando arrivò con altri artisti esuli che dipingevano grandi murales.
Il Memoriale è in una villetta che al tempo della dittatura ospitava una centrale di intercettazione telefonica dei servizi segreti e una cella di tortura. Oggi raccoglie, insieme ad altre testimonianze, le opere d'arte che Salvador Allende, dopo aver lanciato un appello al mondo della cultura, aveva avuto in dono da artisti di tutto il mondo, quale segno concreto di solidarietà all'impegno riformatore di giustizia sociale del suo governo e alla battaglia per contrastare la campagna contraria scatenata contro la svolta socialista del Cile.
Oggi Napolitano avrà i primi impegni ufficiali della sua visita di Stato. In mattinata, al Palazzo della Moneda, ormai da anni restaurato e tornato alle antiche funzioni, sarà ricevuto dalla presidente socialista Michelle Bachelet.
Alberto Spampinato

Lunedì 17 Marzo 2008, 10:20
27 Maggio 2025, 18:38