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Papa Benedetto XVI implora «In nome di Dio, fermatevi»

 

Domenica 30 Luglio 2006, 17:17

02 Giugno 2025, 17:21

CITTÀ DEL VATICANO - Sono passate solo poche ore dal bombardamento israeliano su Cana, nel Sud del Libano, costato la vita a 55 civili tra cui 37 bambini, che il Papa da Castelgandolfo implora: «nel nome di Dio mi rivolgo a tutti i responsabili di questa spirale di violenza perché immediatamente si depongano le armi». La folla dei pellegrini assiepata nel cortile di Castelgandolfo ascolta il drammatico appello e, ad un tratto, costringe Benedetto XVI ad interrompere la lettura del testo. «Pace-pace-pace-pace» si mette ad urlare. Benedetto XVI commenta amaro: «sì... pace». Il testo che legge è interamente dedicato al dramma libanese sotto il fuoco israeliano da 19 giorni. «In questo momento non posso non pensare alla situazione sempre più grave e tragica che sta vivendo il Medio Oriente» dice, elencando gli effetti del conflitto: «centinaia di morti, moltissimi feriti, una massa ingente di senzatetto e di sfollati, case ed infrastrutture distrutte». Ma ciò che è peggio è che «nei cuori di molti» sembra lievitare «l'odio e la volontà di vendetta».
È la terza domenica consecutiva che Papa Ratzinger chiede il cessate il fuoco immediato, preoccupato per i contraccolpi che avrà il perdurare dello scontro non solo sui fragili equilibri dell'area, ma anche per la crescita del risentimento anti-occidentale e anti-cristiano nei Paesi arabi. Per questo non esita a «rivolgere una accorata supplica alla Madonna», figura «tanto venerata anche nei Paesi mediorientali» dove, «speriamo, - dice - di veder presto regnare riconciliazione».
Ciò che sta accadendo è la dimostrazione, indica Benedetto XVI, che «non si può ristabilire la giustizia, creare un ordine nuovo ed edificare una pace autentica quando si ricorre allo strumento della violenza». Per arrivare alla pace serve un percorso fatto di verità, giustizia, amore e libertà, aggiunge citando la "Pacem in Terris", l'enciclica di Giovanni XXIII scritta quando il mondo era diviso in due blocchi e si trovava sull'orlo di un conflitto nucleare. Ai governanti e alle istituzioni internazionali Benedetto XVI chiede esplicitamente «di non risparmiare nessuno sforzo per ottenere questa necessaria cessazione delle ostilità e per poter iniziare così a costruire, mediante il dialogo, una durevole e stabile convivenza di tutti i popoli del Medio Oriente». Parole che sembrano rivolte soprattutto agli Stati Uniti il cui Segretario di Stato, Condoleezza Rice si trova a Gerusalemme proprio per favorire la tregua, benché la strage di Cana di stamattina la abbia costretta ad annullare la prevista missione a Beirut perché considerata non più gradita. Nello stesso tempo il Papa sprona gli «uomini di buona volontà» a «continuare ad intensificare l'invio di aiuti umanitari» in questo momento di grande necessità.
Franca Giansoldati

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