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Peng Zhou: «La partita è tutta sul gas Xi lavora per limitare Biden»

Peng Zhou: «La partita è tutta sul gas Xi lavora per limitare Biden»

 
Dorella Cianci

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Dorella Cianci

Peng Zhou: «La partita è tutta sul gas Xi lavora per limitare Biden»

Parla il professore di Economia e politica energetica a Tsingtao

Sabato 26 Febbraio 2022, 17:37

In questi mesi, Putin guardava Kabul sgretolarsi e dietro Kabul vedeva tutta la debolezza americana in un rinnovato mondo policentrico. Xi Jinping, in questi stessi mesi, guardava l’Ucraina, e ‘abbracciava’ le ricostruzioni pseudostoriche russe, e intanto pensava agli interessi geopolitici cinesi e ai piani su Taiwan.

L’Europa, mentre lottava seriamente per la pandemia e per la ripresa economica degli Stati, dimenticava la sua debolezza a Est, anche in termini di dipendenza energetica. Ieri, nelle ore in cui si svolgeva il Consiglio per gli Affari Esteri, a Bruxelles, estromettendo di fatto la Russia dal Consiglio d’Europa, in tanti dicevano che quelle sanzioni non avrebbero spaventato Putin.

«La considerazione è vera solo in parte, perché si potrebbero ipotizzare misure dirette alle banche, preoccupando davvero gli affari russi», afferma Peng Zhou, professore dell'Istituto di Economia e politica energetica presso la China University of Petroleum (UPC), di Tsingtao, in Cina, attualmente docente a Cardiff e lì direttore della School of Economics and Management. Con lui abbiamo parlato dello spettatore semimuto dinanzi al disastro ucraino: la Cina.

«La partita si gioca davvero tutta sul gas, non mentiamoci. A metà delle crescenti tensioni tra Mosca e l'Occidente  sull'Ucraina, a fine Gennaio, il presidente russo  si è recato in visita ufficiale in Cina  per finalizzare i negoziati su un nuovo accordo da 80 miliardi di dollari sul gas naturale.  Il 4 febbraio,  Gazprom ha firmato un accordo con China National Petroleum Corporation per la fornitura di gas russo alla Cina attraverso la rotta dell'Estremo Oriente per i prossimi 25 anni. Questo, solo al momento, aumenterà i volumi di gas russo in Cina di altri 10 miliardi di metri cubi».

Zhou precisa, inoltre, che a differenza del precedente accordo sul gas Russia-Cina, in relazione al gasdotto Power of Siberia, in costruzione da cinque anni, il nuovo accordo non prevede la costruzione di gasdotti aggiuntivi.  «I media occidentali si sono stupiti di tutto questo, ma non è così; i negoziati su tale accordo sono durati  sei anni…». Perché, nonostante l’intesa con la Russia, la posizione cinese sembra apparentemente esser così contenuta?

«La Cina guarda con favore a Putin, ma non intende avvalorare una crisi europea, perché questa non gioverebbe ai suoi interessi economici fino in fondo. La Cina inoltre evita ogni possibile confronto militare con gli Stati Uniti o la Nato. Xi sa bene che l’invasione dell'Ucraina, da parte della Russia, potrebbe comportare perturbazioni economiche globali e influire negativamente sulla stabilità economica della Cina stessa, proprio durante il periodo di ripresa post-pandemica, nonché sulla gestione delle società cinesi.  Non è un caso che dopo la telefonata fra Putin e Xi si sia tornati a menzionare la diplomazia da parte di Mosca».

Questo ovviamente non vuol dire che la Cina ami la via moderata, ma al momento preferisce stare alla finestra e osservare lo scontro russo-occidentale. «Alla luce di tutto ciò, Xi esaminerà, di ora in ora, la situazione in Ucraina, alla ricerca di informazioni utili su quali strumenti Biden può e alla fine utilizzerà per fare pressione sulla Russia, affinché faccia marcia indietro; esaminerà a quanto Biden è disposto a rinunciare per un potenziale compromesso con Putin e come, nel concreto, il ​​presidente degli Stati Uniti  lavora con gli alleati.  Il leader cinese, in altre parole cercherà di scrivere la pagella di Biden. Xi, opponendosi agli interessi statunitensi, sta cercando di monitorare come l’America sta funzionando nella gestione delle crisi, proprio come ha detto Rupert Hammond-Chambers, il presidente del Consiglio d'affari USA-Taiwan».

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