VINCENZO DE LILLO
Il Carnevale tricaricese della transumanza si è concluso a mezzogiorno di ieri con il rito della riconsegna della mandria al conte da parte del capomassaro. A curare la spettacolarizzazione sono stati gli attori della compagnia “Elementi dinamici”.
In piazza Garibaldi, dove a mezzogiorno è arrivato il corteo partito dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, i numerosi spettatori, provenienti da varie zone della Basilicata e della Puglia, hanno assistito ad esilaranti scambi di battute tra il conte “padrone”, al quale sembra che la stagione sia andata male, i suoi conti non tornano, e coloro che hanno cercato di giustificare gli scarsi risultati in fatto di produzione zootecnica. Sono stati, infatti, presentati pochi maiali e vitelli e anche magri. Risultati insoddisfacenti anche per quanto riguarda la produzione di formaggi, salumi e altro. Il conte si è molto arrabbiato, anche perché ha sospettato che ci siano stati… furtarelli.
L’Amministrazione comunale, intanto, esprime grande soddisfazione per il riconoscimento, da parte del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, del Carnevale di Tricarico come uno dei principali Carnevali storici: è stato riconosciuto il valore storico e culturale nell’ambito della tradizione italiana, in grado di implementare le condizioni di attrattività e competitività turistica territoriale. Un riconoscimento che ha comportato un contributo di quasi 13 mila euro. Al bando emesso da quel Ministero avrebbero potuto partecipare progetti di manifestazioni carnevalesche realizzate da almeno 20 anni.
Storicità, qualità artistica e creativa del progetto, ricaduta socio-economica sul territorio, ricaduta sui flussi turistici fra gli elementi che l’apposita giuria aveva da prendere in considerazione per assegnare il punteggio. Quello di Tricarico, allora, è entrato nel novero dei più prestigiosi Carnevali italiani, al fianco di quelli di Viareggio, Venezia, Putignano, Ivrea e altri. Ora il progetto tricaricese sarà oggetto di iniziative di valorizzazione e sarà comunque inserito in un’apposita sezione sul sito web del Ministero.
«È il riconoscimento nazionale prestigioso – dice il sindaco Angela Marchisella – di una tradizione culturale, di quel bene immateriale che è la rappresentazione del mondo contadino ed agropastorale, unico nel suo genere, che narra l’indissolubile e forte legame tra l’uomo, la natura e la religione; il ciclo tra vita, morte e rinascita; il susseguirsi delle stagioni e i riti propiziatori per incantare le forze della natura e garantirsi la fertilità della madre terra attraverso suoni, colori e sapori, in un tripudio dei sensi. Ma è anche il riconoscimento a quella cittadinanza attiva dei Nicola, Benino, Pierino, Saverio, Antonio, Paolo, Ninuccio, Pancrazio e tanti altri, all’attività della Pro Loco e al contributo di altre associazioni che hanno custodito il senso di identità collettiva».
Il riconoscimento del Ministero sprona l’Amministrazione comunale a lavorare affinché il tesoro costituito dal Carnevale della transumanza diventi un’opportunità economica in grado di coinvolgere vari settori produttivi, oltre a quelli ricettivo e della ristorazione e del recupero dell’artigianato.