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Metaponto, per l'erosione della spiaggia bisogna intervenire per tempo

 
ANTONIO CORRADO

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ANTONIO CORRADO

Metaponto, per l'erosione della spiaggia bisogna intervenire per tempo

La preoccupazione degli operatori turistici alla vigilia dell’estate per una serie di criticità ormai annose, che rischiano di compromettere qualità e durata dell’offerta

Venerdì 03 Maggio 2024, 15:54

METAPONTO - Mentre fervono i preparativi per avviare la stagione balneare 2024, a Metaponto preoccupano una serie di criticità ormai annose, che rischiano di compromettere qualità e durata dell’offerta turistica. Una preoccupazione espressa dalla storica associazione di operatori “Leucippo”, da anni ormai alle prese con gli spazi demaniali ridotti dell’erosione del mare, che ha fatto praticamente scomparire intere aree un tempo adibite a lidi attrezzati. Oggi Leucippo torna a chiedere il sostegno delle istituzioni a tutti i livelli, Regione in primis, per garantire a Metaponto un pieno ritorno al prestigio passato in accoglienza e qualità dell’offerta turistica complessiva. Urge un tavolo di confronto con la prossima Giunta regionale, il Comune di Bernalda, la Provincia, il Demanio marittimo e i carabinieri forestali.

Gli operatori turistici del Metapontino, insomma, chiedono maggiore tutela e attenzione da parte delle istituzioni: «Stiamo attraversando momenti difficili -spiegano da Leucippo- le nuove normative di indirizzo europeo hanno creato situazioni complesse, a cui gli operatori turistici di Metaponto stanno cercando di fare fronte con tutte le loro forze». Su questo tema si registra, infatti, il mancato dialogo tra il Governo italiano e le istituzioni europee, che ha portato a una sorta di corto circuito nell’applicazione delle Direttive, divenute pena di morte per la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari italiani. A Metaponto si sono aggiunte anche criticità “autoctone” per la sensibilità ambientale del sito dove insistono gli stabilimenti e qualche disinvoltura di operatori, che negli anni hanno realizzato strutture sempre meno amovibili e sempre più impattanti sull’ecosistema.

Per questo oggi chiedono di avere la Valutazione di incidenza ambientale (VIncA) aggiornata, per poter lasciare le strutture montate tutto l’anno così da destagionalizzare l’offerta e pulire l’arenile con mezzi meccanici (oggi è possibile solo manualmente). Questioni sollevate già nel 2022 da parte dei carabinieri forestali competenti per i controlli sulla costa, che si sono affrontati con alcune prescrizioni da rispettare. «Le tematiche ambientali di tutela del paesaggio -spiegano ancora da Leucippo- nonostante gli innumerevoli vincoli, sicuramente sono un bagaglio culturale che ci appartiene e intendiamo valorizzare. Gli operatori turistici da decenni investono sul nostro territorio, nonostante le istituzioni, a tutti i livelli, sembrino dimenticare che Metaponto è stata la culla della Magna Grecia e la terra di Pitagora, con i suoi resti famosi in tutto il mondo, e centro di riferimento, a livello nazionale ed internazionale, del turismo culturale e balneare della Regione Basilicata. Noi ci crediamo ancora, e chiediamo che con la tutela dell’ambiente e del territorio ci sia anche quella delle famiglie e degli imprenditori, che hanno investito e creduto nel valore e nell’immagine di Metaponto».

Quindi il lungo elenco dei problemi rimasti irrisolti: «L’erosione della costa, il ripascimento della spiaggia, la riqualificazione del lungomare, la conversione delle residenze del lido in strutture turistico-produttive -rimarcano da Leucippo- la cura del centro urbano del lido; la fruibilità della meravigliosa pineta, la vicinanza a Matera e la destagionalizzazione. Ci prepariamo -concludono dall’associazione- ad affrontare la stagione balneare 2024 fornendo ai turisti il massimo dei servizi possibili, garantendo una accoglienza adeguata per chi vorrà scegliere la nostra Metaponto come meta per le prossime vacanze». Sul tema dell’erosione, il presidente Franco Bia rilancia sulla necessità di: «Allungare le barriere soffolte dopo aver ripristinato quelle esistenti -spiega- e poi il necessario ripascimento con l’apporto di nuova sabbia».

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