MATERA - Per la prima volta in 24 anni è stato costretto a deludere i bambini che lo attendevano a scuola, questa volta a Bari, al rione Libertà, col suo arcinoto Bibliomotocarro. Colpa di un guasto al mezzo, racconta Antonio Lacava, 78 anni, maestro in pensione, originario di Ferrandina, nel materano, ed ideatore dell’originale biblioteca su tre ruote, su di un’Apecar.
«Il problema è in via di risoluzione - spiega- e sono pronto a riprendere i miei viaggi proprio da Bari, dove i 200 bambini della scuola primaria che mi aspettavano, non possono essere scontentati». Il sorriso dei piccoli ed il loro entusiasmo è da sempre la molla che muove il lavoro dell’ex maestro che due decadi fa intuì le potenzialità di una biblioteca itinerante su tre ruote per avvicinare i giovani alla lettura, ma qualche giorno fa un imprevisto lo ha costretto ad uno stop forzato.
«Il 10 maggio mi sono messo in viaggio da Ferrandina per incontrare 200 bambini della scuola primaria del rione Libertà che mi attendevano con il mio Bibliomotocarro- racconta Lacava- all’altezza di Altamura ho avvertito un forte rallentamento del mezzo , avrei dovuto accostarmi al ciglio della strada e spegnere il motore ma, per non deludere le attese degli alunni, ho insistito, ma l’aver percorso ancora un po’ di chilometri col motore sofferente ha causato la rottura del Bibliomotocarro. Ho combinato un gran pasticcio che ha messo in difficoltà anche il mio meccanico che ha impiegato un po’ di tempo per capire quale fosse la causa del guasto, che ora, fortunatamente è in via di risoluzione».
Per aiutare il maestro che svolge l’attività senza scopo di lucro, in molti hanno deciso di lanciare una raccolta fondi on-line, su «Gofundme», un segno che il Bibliomotocarro è ormai entrato nel cuore di tutti i lucani. «Il Bibliomotocarro è un simbolo lucano- spiega l’ex maestro- io stesso in 24 anni, ho percorso quasi 50mila chilometri, sulle strade regionali e non, ed ho cambiato già tre mezzi. Affronto questi viaggi anche lunghi percorrendo le strade a bordo del motocarro, senza ricorrere ad un carroattrezzi, cosa che alla mia età mi consentirebbe un po’ di tranquillità, considerando che faccio una ventina di viaggi al mese. Allo stesso tempo - aggiunge- sono consapevole che un viaggio a traino toglierebbe fascino a questa biblioteca su tre ruote che da anni percorre lenta le strade lucane regalando sorrisi ai bambini». Una sorta di magia alla quale il maestro non vorrebbe rinunciare. «Da anni cerco di avvicinare i piccoli alla lettura- conclude- ho cominciato con un piccolo mezzo, perché intuì che la soluzione al problema della crescente disaffezione verso la lettura non poteva che essere quella di mettere le ruote ai libri, e metterne tre, quelle del mezzo più umile e lento ma più accogliente ed inclusivo che ci sia».