È la storia di una famiglia italiana, di persone serie e oneste che lavorano e che crescono i figli. Una storia semplice, autentica, che sicuramente saprà emozionare il pubblico. È «Bentornato papà» diretto dall’attore materano Domenico Fortunato che interpreta anche il ruolo di protagonista in questa produzione tutta italiana, firmata Altre Storie, Rai Cinema e Apulia Film Commission, che andrà in onda in prima visione mercoledì 2 marzo alle 21.25 su Rai 1.
Nel cast Donatella Finocchiaro, Riccardo Mandolini, Giuliana Simeone, Silvia Mazzieri, Giulio Beranek, Sara Putignano, Franco Ferrante e la partecipazione straordinaria di Giorgio Colangeli e Dino Abbrescia. Il film è incentrato sulle vicende di un uomo di 50 anni che viene nominato direttore generale di un’acciaieria nella quale era entrato da operaio. Poi a 30 anni la decisione di riprendere gli studi universitari. Consegue la laurea, fa carriera ma il giorno in cui viene nominato alla guida dell’azienda, ha un malore e viene ricoverato in ospedale. Sarà questo un momento di crescita per tutta la famiglia. La storia nasce da un’idea del produttore Cesare Fragnelli.
«Ci siamo incontrati una sera a cena- racconta Fortunato- e parlando ci siamo resi conto di aver vissuto la stessa storia con i nostri padri, prima io quando vivevo a Roma e sono dovuto tornare a Matera e lui a Roma mentre era impegnato con un film di Domenico Procacci. Ci siamo raccontati le nostre vicende familiari. Lui aveva giù scritto il soggetto. E così, dopo il successo di “Wine to love” la mia prova da regista, andata in onda su Rai 1 nel 2019, Fragnelli mi ha chiamato e mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto dirigerlo. Ho letto il soggetto , mi sono emozionato, perché parla di un vissuto in cui spero possano riconoscersi tante famiglie italiane, e ho accettato». Il film è stato girato in Puglia, a Martina Franca nel 2020. «La data di inizio era fissata nel mese di febbraio - spiega - poi il lockdown ha bloccato la produzione così abbiamo rinviato i sopralluoghi a luglio. Abbiamo girato ad agosto e a settembre fino alla prima settimana di ottobre. È stato un momento difficile. Per via delle misure di contenimento del covid 19 abbiamo vissuto chiusi in albergo. Uscivamo solo la mattina alle 6 per fare il tampone e andare a girare le scene, e per fortuna non c’è stato alcun contagio sul set. I soli momenti di socialità sono stati durante le riprese. Si passava dalla risata con le battute di Dino Abbrescia, alle scene drammatiche che richiedevano grande concentrazione. Ma posso dirmi soddisfatto del film, presentato in anteprima al Bifest – Bari International Film Festival il 29 settembre al Piccinni di Bari, e scelto da Rai 1 tra i cinque film indicati da Rai Cinema. È la seconda volta che succede, perché anche il mio primo film da regista “Wine to love” con Ornella Muti fu mandato in onda in prima serata».
Meglio fare l’attore o il regista? «Entrambi, ma in maniera separata - risponde - Wine to love ha avuto un periodo di gestazione molto lungo, durato 5 anni. Volevo interpretare il protagonista Enotrio, e bisognava trovare un regista. A quel punto tutti indicarono me perché erano quattro anni che giravo per il Vulture, avevano conosciuto tanta gente, conoscevo bene quei luoghi, per cui per la produzione ero il più adatto, non solo per dirigere il film ma anche per interpretare il protagonista. Alla fine ho accettato, affiancato da un aiuto regista e un direttore della fotografia davvero bravi e con la promessa della presenza costante del produttore sul set». Fortunato attore con alle spalle una lunga carriera internazionale, che lo ha visto impegnato, tra gli altri, anche nel film di 007 Spectre del 2015 diretto da Sam Mendes, nel ruolo di uno spietato boss del narcotraffico, è oggi nel cast di Munich- The edge of war diretto da Christian Schwochow prodotto da Turbine Studios in onda su Netfix.
In questo film in cui figurano Jeremy Irons, George MacKay, Jannis Niewöhner, interpreta il ruolo di Benito Mussolini. «Ho iniziato a girare il film dopo aver concluso le riprese di Bentornato papà a ottobre. Sono stato chiamato dalla produzione per fare un provino, mentre terminavo le riprese del mio film. In quei giorni ero molto impegnato ma premevano perché facessi il provino. Mi hanno inviato le scene, 5 pagine in tedesco, e sono riuscito a mandare la mia prova in un momento di pausa dal set, dopo qualche giorno ho fatto un’intervista su Skype, e infine il messaggio sul telefonico “you got the part”, hai avuto la parte e il 10 ottobre sono volato a Berlino. Anche qui abbiamo girato fino al 19 dicembre 2020, in pieno lockdown imposto dall’ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, e siamo stati chiusi in albergo fino all’inizio delle riprese». Quanto ai progetti futuri, Fortunato non si sbilancia, ma si dice «contentissimo per il ritorno in edicola de La Gazzetta del Mezzogiorno, uno dei primi giornali che leggo sin da bambino. E al nuovo direttore Oscar Iarussi faccio i miei migliori auguri».