MATERA - Giallo è il colore di una Basilicata che sta contenendo il numero di contagi da covid 19, ma anche quello del tufo, la pietra calcarenitica che racchiude la storia dei rioni Sassi e dei musei su arte, segni e testimonianze del passato, ad accompagnare la presenza di alcuni turisti a Matera, che nel 2019 è stata Capitale europea della cultura. Si tratta, per ora, di piccole comitive, di italiani, che hanno deciso di pernottare nel fine settimana. Numeri, ovviamente lontani dal boom degli anni scorsi, ma che rappresentano comunque il primo segnale di ripresa della filiera turistica, con prospettive giudicate interessanti per le prenotazioni di giugno e luglio.
Ed è proprio la cultura, accanto all’unicità del paesaggio, a sedurre i visitatori grazie alla riapertura del Museo Nazionale con i siti dell’archeologico e di arte medievale e moderna, di case grotte e musei della civiltà contadina nei rioni Sassi, del 'palombarò lungo di piazza Vittorio Veneto, di Casa Noha e con la possibilità di visitare, con le giornate di primavera del Fai, palazzi nobiliari di pregio come Palazzo Malvinni Malvezzi. Altre tappe del tour riguardano la Basilica Cattedrale e alcune chiese rupestri.
Non sono mancate richieste sulla visita dei Ministeri degli esteri del G20, fissata per il 29 giugno, e sull'itinerario della visita. Un evento che dovrebbe contribuire a promuovere Matera e la Basilicata a livello internazionale e a rilanciare l'offerta turistica.

Piccoli numeri ma prospettive interessanti per i prossimi mesi
Sabato 15 Maggio 2021, 13:03