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La situazione in Basilicata
Antonella Inciso
23 Gennaio 2021
MATERA - Da un lato le nuove vaccinazioni che non possono essere avviate. Dall’altro, quelle iniziate che rischiano di non essere ultimate con la seconda dose. Sono i due volti della campagna vaccinale anti covid in Basilicata. Una campagna che avrebbe dovuto portare, nella sua prima fase, a vaccinare circa 20mila persona ma che, per le contrazioni nelle consegne della Pfizer potrebbe avere contraccolpi importanti. Ad oggi, infatti, in Basilicata i vaccinati sono stati poco più di 11mila. Questo a fronte delle 19mila e 400 unità che il Dipartimento Sanità aveva inserito nella fase 1. Circa 8mila persone in più che, a questo punto, resteranno senza vaccino. Al Dipartimento Sanità, infatti, è stato assicurato l’arrivo delle tremila dosi indispensabili per chiudere l’immunizzazione dei vaccinati della fase 1. Le altre, quelle 16mila dosi che, nelle intenzioni dell’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, e del direttore regionale della tsk force sull’emergenza Ernesto Esposito, dovevano servire per ultimare la fase 1 ed avviare la fase 2 delle vaccinazioni non arriveranno, dirottate a quelle regioni che non sono riuscite a mettere da parte le scorte necessarie per i richiami. Un meccanismo di solidarietà sostengono in molti ma che, di fatto, rallenta e non poco la campagna vaccinale in Basilicata. Perché, calcoli alla mano, solo per la fase 1 sono rimasti fuori dall’immunizzazione ben 8 mila persone. Per lo più addetti alle pulizie ed ai servizi mensa degli ospedali ma anche ospiti e personale socio sanitario presente in alcune case di riposo della regione. Immunizzato, invece, su base volontaria, tutto il personale medico ed infermieristico degli ospedali, i medici di base, e parte del personale e ospiti di Rsa e case di riposo. Ottomila persone escluse, dunque, che tra prima e seconda iniezione significano sedicimila dosi. Un quantitativo che, a questo punto, potrebbe slittare a febbraio, provocando, di conseguenza un ulteriore slittamento della fase 2 della campagna vaccinale ossia quella destinata agli over 75 ed alle categorie fragili. Sempre che il quantitativo di dosi possa tornare quello inizialmente previsto dal Governo.
Gli impatti del taglio delle forniture, infatti, non sono solo immediati ma potrebbero avere conseguenze anche nelle prossime settimane. Questo a fronte di un Piano vaccinale che prevede oltre alla fase 1, un secondo step con un punto vaccinazioni in ogni comune della regione destinato alla somministrazione delle fiale agli over 75 ed anche alle persone che soffrono di particolari patologie. Coinvolti nella somministrazione medici di famiglia volontari ma anche personale delle Aziende sanitarie. Insomma, un iter definito che, però, si scontra con i quantitativi a disposizione: di questo passo, infatti, quanti saranno i lucani che riusciranno ad essere immunizzati?
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