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Matera, da Torino accusa per portavoce viceministro Ecomomia: turbativa per incarico

 
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Matera, da Torino accusa per portavoce viceministro Ecomomia: turbativa per incarico

Tocca la capitale lucana uno dei 4 filoni di indagine che riguarda il giornalista lucano Pasquaretta, ex portavoce del sindaco di Torino e attuale (per poco) di Laura Castelli

Sabato 02 Febbraio 2019, 17:09

Dall'accusa di estorsione al traffico di influenze illecite alla turbativa d'asta. Tocca anche la Basilicata uno dei quattro filone di inchiesta avviati dalla Procura di Torino nei confronti del giornalista lucano Luca Pasquaretta, 41 anni, ex portavoce del sindaco di Torino, Chiara Appendino, e attuale portavoce del viceministro all'Economia, Laura Castelli che avrebbe già annunciato di revocargli il mandato. Sotto accusa, per il filone materano, ci sarebbe un incarico di «consulenza per la realizzazione dell’ufficio comunicazione istituzionale" affidato, a Matera, dal Consorzio di bonifica della Basilicata il 6 dicembre 2018. Il pm torinese Gianfranco Colace procede per turbativa d’asta.  Pasquaretta ha ottenuto la consulenza (un incarico da 14 mila euro) con delibera dell’amministratore unico, Giuseppe Musacchio.  Oltre all’ex portavoce di Appendino - che ieri ha ricevuto un avviso di garanzia - ci sarebbero altri nomi nel registro degli indagati. 

Luca Pasquaretta, ex portavoce della prima cittadina, fu costretto a lasciare Palazzo Civico, la scorsa estate, sull'onda dello scandalo della consulenza per una prestazione inesistente alla Fondazione del Salone del Libro. La Procura del capoluogo piemontese, che per la consulenza già gli contesta il reato di peculato, lo accusa ora di estorsione, ma anche di traffico di influenze illecite e turbativa d’asta.

I carabinieri in forza presso la magistratura hanno provveduto a sequestrargli cellulare e computer al termine della perquisizione effettuata presso la sua abitazione. I fatti contestati dal pm Gianfranco Colace, lo stesso dell’inchiesta sulla consulenza da 5 mila euro, soldi poi restituiti, sarebbero successivi all’addio di Pasquaretta. Pesante l’accusa nei suoi confronti: avrebbe minacciato la sindaca Appendino, parte lesa nella vicenda, se non lo avesse aiutato a trovare un nuovo lavoro.

Per Pasquaretta, giornalista 41enne di origini lucane con un passato da cronista sportivo al seguito della Juventus, di cui è anche un grande tifoso, i guai sembrano dunque non finire. L’ex "pitbull», come era stato soprannominato a Palazzo Civico per i suoi modi di fare, risulta indagato anche per il maxischermo allestito a Parco Dora in occasione della finale Champions Juventus-Real Madrid del 3 giugno 2017, la stessa sera della tragedia di piazza San Carlo. Apertura abusiva di luoghi di spettacolo e invasione di terreni le accuse per le quali i magistrati hanno disposto la citazione in giudizio. Questa volta, però, le accuse nei suoi confronti sembrano essere più gravi. «La vita è fatta di scelte, alcune le rimpiangiamo, di altre ne siamo fieri - scriveva Pasquaretta sul suo profilo Facebook, lo scorso 3 agosto, suo ultimo giorno di lavoro da portavoce della Appendino -.Alla fine siamo ciò che scegliamo di essere», diceva citando le parole di Graham Brown. 

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