Domenica 23 Novembre 2025 | 11:48

Lecce, gli architetti vanno alla scoperta dei «segreti» dell’anfiteatro romano

Lecce, gli architetti vanno alla scoperta dei «segreti» dell’anfiteatro romano

 
Andrea Aufieri

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Andrea Aufieri

Lecce, gli architetti vanno alla scoperta dei «segreti» dell’anfiteatro romano

Il sopralluogo a un mese dalla riapertura al pubblico, esaminate le soluzioni per il restauro e l’accessibilità del monumento

Domenica 23 Novembre 2025, 09:50

A un mese dalla riapertura al pubblico dell’anfiteatro romano di Lecce, il gruppo di lavoro “Patrimonio culturale, ambiente e sostenibilità” dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ha svolto una visita tecnica per ragionare e confrontarsi sui lavori realizzati. Un vero e proprio sopralluogo guidato dall’architetta Michela Catalano e dagli altri responsabili dei lavori per osservare da vicino le soluzioni di restauro, consolidamento strutturale e accessibilità.

L’intervento, definito complesso e delicato, ha avuto l’obiettivo di migliorare la conservazione delle strutture antiche e, allo stesso tempo, rendere più accessibile il percorso di visita. I lavori, avviati nella primavera del 2023 dalla direzione regionale Musei nazionali Puglia in collaborazione con la soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto e con l’amministrazione comunale, hanno permesso di recuperare l’immagine originaria dell’antico monumento, probabilmente realizzato in epoca augustea.

Gli interventi odierni hanno riguardato in particolare arcate e pilastri, che presentavano criticità statiche. Le arcate sono state consolidate mediante sottarchi e fasciature metalliche in acciaio inossidabile, reversibili e a basso impatto visivo. I blocchi di pietra leccese dei pilastri sono stati restaurati, mentre quelli non recuperabili sono stati sostituiti con conci di pari dimensioni. Per la prima volta è stata resa accessibile anche parte dell’ambulacro mediano, grazie all’installazione di parapetti che consentono un passaggio sicuro.

L’apertura dell’anfiteatro si inserisce in un percorso di recupero iniziato nel 2019 e articolato in più lotti di intervento coordinati, l’ultimo dei quali è stato possibile dallo stanziamento governativo di 18 milioni di euro, che però non permettono ancora la fruizione degli ambulacri laterali e il restauro di numerosi bassorilievi, come quelli riportati all’antico splendore e visibili nell’arena.

Nel corso dei seminari di studio dedicati, l’architetta Catalano ha sottolineato l’importanza delle soluzioni messe in campo per restauro, consolidamento e accessibilità. Il presidente dell’ordine, Franco De Lorenzi, ha descritto la visita come l’avvio di una nuova stagione di osservazione diretta delle migliori pratiche territoriali, un laboratorio dal vivo dedicato alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali.

Protagonista dell’intervento è l’imponente passerella, definita una «vera e propria opera ingegneristica». La rampa panoramica è stata realizzata su una situazione pregressa molto compromessa e disconnessa. La pendenza ha costretto alla soluzione ingegneristica (per rendere agevole e inclusivo l’accesso tra gli ambulacri e l’arena) risolta con l’impiego di vasche di ferro e calcestruzzo con punti di saldatura connesse con la tensostruttura centrale a realizzare un vero e proprio pianerottolo già predisposto per interventi futuri che permetteranno di collegare i dislivelli presente nel passaggio degli ambulacri laterali. Sarà necessaria comunque una manutenzione negli anni.

C’è riserbo sul destino dell’area sotterranea e del futuro della sua possibile fruizione, anche alla luce degli scavi recenti, che hanno riportato a stratificazioni di epoche altomedievali piuttosto inedite per la città.

L’anfiteatro è visitabile tutto l’anno con orari differenziati tra stagione invernale ed estiva, e con un sistema di bigliettazione che prevede tariffe intere, ridotte e una museo card. L’unico giorno di chiusura resta al momento il lunedì, mentre ogni prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.

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