Il Lecce fa un passo indietro in termini di risultato e prestazione. La sconfitta maturata in trasferta contro l’Udinese ha visto una squadra giallorossa dalle due facce. Un primo tempo da dimenticare, chiuso già con due gol al passivo, e una ripresa maggiormente pimpante, frutto di una reazione tecnica e nervosa che non ha portato però i frutti sperati. Il tecnico Eusebio Di Francesco dovrà sicuramente lavorare sull’approccio alla partita.
Nella trasferta in terra friulana, il Lecce ha sbagliato completamente l’impatto con il match, soffrendo la pressione avversaria e non riuscendo a trovare le giuste contromisure per assorbire l’onda d’urto dell’Udinese, che per 45’ di gioco ha tenuto bene il campo, creando occasioni e togliendo tempi di gioco alla compagine salentina. La musica è cambiata nella ripresa, quando Di Francesco, con una scelta maggiormente spregiudicata, ha provato a ridisegnare la sua squadra con un 4-2-4 a trazione anteriore, grazie alle scorribande sulle fasce di Banda e N’Dri, schierando, al tempo stesso, Pierotti nel ruolo di seconda punta. Proprio N’Dri, in particolare, si è dimostrato ancora una volta utile a gara in corso, trovando il suo secondo gol in campionato, purtroppo inutile ai fini del risultato.
Ma quali insegnamenti trarre da questa sconfitta? Il rammarico è sicuramente tanto, perché i salentini erano reduci da tre risultati utili di fila e volevano dare continuità a questa striscia positiva. Questa volta, le scelte di Di Francesco dal primo minuto non sembrano aver pagato. Un solo cambio rispetto alla formazione che aveva pareggiato una settimana prima contro il Sassuolo, con Helgason che ha presto il posto di Coulibaly, febbricitante alla vigilia della trasferta friulana. La scelta dell’islandese, orientata a dare maggiore qualità sulla trequarti, ha finito, di contro per svuotare di fisicità e dinamismo il centrocampo. Ne hanno sofferto i due elementi della linea mediana, Berisha e Ramadani, anche loro in difficoltà in fase di copertura. È una ricerca difficile quella dell’equilibrio per il tecnico giallorosso, che dalla trasferta di Udinese, malgrado il risultato deludente, ha potuto comunque trarre degli spunti interessanti su cui lavorare. Il Lecce, infatti, deve per forza di cose ripartire dal buon secondo tempo, dalla reazione messa in campo con grande convinzione. Una reazione nata anche dagli innesti dalla panchina, soprattutto sul fronte offensivo. È il caso di Banda e N’Dri, che hanno dato maggiore vivacità all’attacco con la loro capacità di cercare l’uno contro uno sulle fasce. I due, rispetto a Morente e Pierotti, offrono maggiore spinta davanti, a discapito della copertura. Si può immaginare i due simultaneamente in campo anche in una situazione in cui il Lecce non è chiamato a rimontare uno svantaggio? Difficile dirlo, perché la priorità è proprio quella di trovare l’assetto che garantisca il miglior bilanciamento fra le due fasi.
Una caratteristica che non potrà mancare alla squadra domani sera contro il Napoli al «Via del Mare». I giallorossi, infatti, non hanno avuto tempo per tirare il fiato e sono subito tornati in campo ieri mattina al centro sportivo di Martignano per una seduta di allenamento in vista del turno infrasettimanale, in programma domani alle 18:30. Il Lecce farà leva sulla sua voglia di riscatto per provare a fermare il Napoli di Antonio Conte, lanciatissimo dopo l’importante successo ottenuto nell’ultimo turno di campionato contro l’Inter. Servirà un’impresa, lo sa bene mister Di Francesco, che in queste ore sta valutando lo stato di forma dei suoi. Nel corso dell’allenamento di ieri, coloro i quali sono scesi in campo contro l’Udinese hanno svolto un lavoro di scarico. Era assente Jean, mentre Perez e Sottil hanno svolto un lavoro personalizzato. Difficile immaginare un recupero di quest’ultimo, che rischia di restare nuovamente fuori dall’elenco dei convocati. Un’assenza certamente pesante nello scacchiere offensivo quella dell’ex Fiorentina, fermo ai box già da due partite. Questo pomeriggio la squadra si ritroverà al «Via del Mare» per svolgere la seduta di rifinitura.
















