Ci sono delle chat molto recenti, di tono molto confidenziale, che dimostrerebbero la «disponibilità» a esaudire i desideri dell’imprenditore Alfredo Barone. Sono quelle che la Finanza ha estratto dal cellulare del 69enne ritenuto dalla Procura di Lecce a capo dell’associazione per delinquere di cui farebbe parte anche l’ormai ex assessore regionale Alessandro Delli Noci. E proprio la contestazione di quella perdurante familiarità con Barone avrebbe convinto il 42enne ingegnere, martedì, a interrompere l’interrogatorio preventivo davanti al gip Angelo Zizzari dichiarando di volersi dimettere.
Mentre notificava gli inviti a presentarsi per gli interrogatori preventivi, la Finanza ha eseguito anche alcuni sequestri collegati all’accusa di false fatturazioni che è contestata solo ad alcuni dei 30 indagati nel fascicolo coordinato dai pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera. Tra i destinatari c’è appunto Barone, che durante le indagini era stato ascoltato con l’uso di un trojan e a cui la scorsa settimana è stata effettuata la copia forense del cellulare...
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