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Voli da Brindisi, la promessa di AdP: «Mezzo milione di passeggeri in più»

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Aeroporto Brindisi

Comuni e politici di centrodestra in pressing sulla Regione per la continuità territoriale

Martedì 08 Aprile 2025, 10:40

«Mezzo milione di passeggeri in più per l’aeroporto di Brindisi». Questa la promessa già per quest’anno, cominciando il potenziamento dei voli già per l’estate, del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, a latere dell’incontro che ha visto riuniti, ieri mattina, attorno al tavolo della sala giunta di Palazzo Carafa, Regione (l’assessora ai Trasporti e alla mobilità sostenibile, Debora Cilento), il presidente Vasile, i sindaci dei Comuni di Lecce e Brindisi (Adriana Poli Bortone e Giuseppe Marchionna), le Province di Taranto e Lecce (i consiglieri Marco Natale e Paolo Greco delegato ai Trasporti), i presidenti di Camera di commercio di Lecce e Brindisi (Mario Vadrucci e Vincenzo Cesareo), i parlamentari di Lecce e Brindisi (Andrea Caroppo, Erio Congedo, Antonio Gabellone, Mario D’Attis), il consigliere regionale Paolo Pagliaro.

Un incontro annunciato per tirare le somme sulla base dello studio commissionato da Aeroporti di Puglia al centro ITSM (Iccsai Trasport and Sustainable Mobility Center) dell’Università di Bergamo e coordinato dal professor Stefano Paleari. Ma i contenuti sono rimasti sostanzialmente «secretati». In pratica Regione e Aeroporti di Puglia non hanno consegnato una copia dello studio ai partecipanti al tavolo basandosi sul presupposto che spetti al Mit, il Ministero per le infrastrutture e i trasporti, renderlo noto.

Quello che è filtrato riguarda il fatto che l’Aeroporto di Brindisi presenta tutti e due i fattori (area periferica e svantaggiata) che sono il presupposto per ricevere i fondi per la continuità territoriale.

Cilento ha precisato: «È stato inviato la scorsa settimana al Ministero per le infrastrutture e i trasporti lo studio analitico della domanda e dell’offerta di trasporto nel bacino di utenza degli scali aeroportuali di Brindisi, Foggia e Taranto-Grottaglie per i quali è stato chiesto il riconoscimento della continuità territoriale». La ricerca è la necessaria premessa per «avviare un iter che prevede come prossimo passo l’indizione da parte del Ministero della relativa conferenza di servizi o il dare mandato al presidente della Regione di convocarla. Conferenza di servizi necessaria a individuare le rotte e a definire i parametri sui quali articolare l’imposizione degli Oneri di servizio pubblico (Osp)».

L’obiettivo che D’Attis e Caroppo in primis stanno perseguendo è quello di più voli e a prezzi più bassi dall’Aeroporto di Brindisi. Al momento di certo ci sono solo i 5 milioni di euro che sono stati stanziati in legge di bilancio grazie a un emendamento dei due parlamentari salentini di Forza Italia.

Ma ora si intensifica il pressing sulla Regione Puglia per i fondi aggiuntivi che eventualmente deciderà di investire per affrancare il Salento dall’isolamento. Per Pagliaro questo non basta perché ritiene che l’Aeroporto di Brindisi, per non continuare a essere penalizzato, dovrebbe avere una propria società di gestione, separata da quella dello scalo di Bari.

Anche per D’Attis la penalizzazione dell’Aeroporto di Brindisi non è più tollerabile e per questo, insieme a Caroppo, sta lavorando per trovare una soluzione concreta a un problema annoso e che si riacutizza specie a Pasqua, Natale e in estate, quando la richiesta di voli per Brindisi cresce in modo esponenziale senza trovare risposta. Perché va anche detto che se i numeri dell’Aeroporto di Bari sono molto più rilevanti di quelli di Brindisi è pur vero che a questo contribuiscono in larga parte anche i viaggiatori che arrivano da altre province pugliesi e che non trovano voli se non a Bari.

«A questo secondo incontro, il primo lo abbiamo fatto a Brindisi, ne seguiranno altri - premette Caroppo - perché dobbiamo migliorare la mobilità nel sud della Puglia per fornire ai cittadini spostamenti a prezzi accessibili e con migliori collegamenti. L’iniziativa mira a risolvere le polemiche passate e a migliorare l’appeal turistico delle città capoluogo. Il riconoscimento della continuità territoriale ci mette al pari di altre aree svantaggiate e periferiche: ci sono tanti aeroporti in Italia che già beneficiano di questa misura. Noi l’abbiamo prevista anche per l’Aeroporto di Brindisi e abbiamo stanziato 5 milioni di euro. Adesso con comuni, province, camere di commercio e insieme agli operatori che poi dovranno usufruire delle tratte vorremmo individuare quali voli a partire dalle grandi città - da Roma a Milano -, ma anche alcuni voli internazionali che l’aeroporto Brindisi non ha in questo momento in previsione».

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