Domenica 07 Settembre 2025 | 10:56

Violenza sessuale online su 18 pazienti, molte salentine: rischia il processo il finto ginecologo

 
Angelo Centonze

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Angelo Centonze

Violenza sessuale online su 18 pazienti, molte salentine: rischia il processo il finto ginecologo

L’accusa: rubava dai server i dati delle cartelle cliniche e le contattava. Il 42enne avrebbe approfittato della fragilità delle presunte vittime, molte sono pronte a costituirsi parti civili

Mercoledì 20 Novembre 2024, 12:23

LECCE - Rischia di finire sotto processo un sedicente ginecologo, accusato di molestie sessuali avvenute on line su diciotto donne, di cui sedici sono salentine.

Nel corso dell’udienza preliminare di ieri alcune delle presunte vittime hanno depositato l’atto di costituzione di parte civile. Sono assistite, tra gli altri, dagli avvocati Diego Antonio Minafro, Antonella Corvaglia, Simone Viva, Angelo Benedetto. Il gup Valeria Fedele, nella prossima udienza del 18 febbraio del 2025, deciderà se ammettere l’istanza. L’imputato, difeso dall’avvocato Claudia Strafella, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, condizionato ad una perizia psichiatrica. Salvatore Sisto Urgo, 42enne originario di Torre Annunziata (Napoli), ma residente a Mauro Forte (Matera), detenuto in carcere per reati della stessa specie, risponde dell’ipotesi di reato di tentata violenza sessuale e nei suoi confronti, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Non solo, è accusato di usurpazione di funzione pubblica e trattamento illecito dei dati poiché avrebbe avuto accesso, in maniera illecita ai server di cliniche, laboratori analisi e ospedali.

Le indagini, coordinate dal pm Luigi Mastroniani, presero il via dalla denuncia di una studentessa 24enne leccese. In seguito, altre donne trovarono il coraggio di denunciare. Alcune di esse sono salentine (tra i paesi di origine ci sono Surbo, Taviano, Casarano), mentre altre provengono da Campania e Piemonte.

Tra le vittime compaiono una donna, malata di cancro, che venne contattata dal 42enne per effettuare ulteriori accertamenti con lui.

I fatti si sarebbero verificati tra luglio ed ottobre del 2021.

Il copione utilizzato dal 42enne sarebbe stato sempre lo stesso. L’uomo dopo aver presumibilmente hackerato i server di strutture sanitarie e parasanitarie, sarebbe venuto in possesso di numerosi fascicoli, e di conseguenza della storie cliniche di molte donne, contenenti le diagnosi, gli interventi programmati e gli esiti degli esami. A quel punto, le avrebbe contattate telefonicamente, invitandole a sottoporsi ad accertamenti intimi. E avrebbe costretto le ignare «pazienti», che venivano riprese nude, tramite webcam, ad atti di autoerotismo, sottoponendole anche a quesiti a sfondo sessuale. Il 42enne si sarebbe presentato sotto mentite spoglie. A volte come direttore sanitario; in altre circostanze come medico o addirittura primario di ospedali salentini.

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