LECCE - Quasi 3,3 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa nella Asl di Lecce, ma il sindacato batte i pugni affinché sia riconosciuta al personale la defiscalizzazione degli introiti legati a queste attività visto che al momento è stato definito solo l’accordo con i privati convenzionati. Il budget aziendale destinato a questa specifica voce di spesa, per un importo pari a 2.345.468 euro, è stato definito partendo dal Bilancio consuntivo 2021, al netto dei costi Covid sostenuti con finanziamenti derivanti dalle specifiche disposizioni di legge predisposte per quell’annualità. Questo importo è stato incrementato con 913.534,11 euro derivante dal finanziamento previsto nel decreto legislativo 34/2023 su Energia, fisco e salute. Pertanto la somma totale dell’investimento previsto da Asl Lecce, per il 2024, è pari a 3.259.002,11 e una parte del budget (236.578,90) sarà accantonata e gestita dalla direzione strategica, che si riserva di utilizzarla nei casi non preventivabili di indisponibilità di personale, che non trovino risposta in soluzioni organizzative differenti.
Ma Francesco Perrone, segretario regionale e territoriale della Fsi-Usae, punta i piedi sui diritti da riconoscere ai dipendenti: «Apprendiamo con viva soddisfazione che Asl Lecce ha deliberato il piano delle prestazioni aggiuntive da effettuare nelle strutture sanitarie dell’Azienda che hanno bisogno di ridurre le liste d’attesa: Pronto soccorso, Anestesia e Rianimazione, Nefrologia e Dialisi, Diagnostica per immagini, Fisica sanitaria, Screening e tutor ambulatoriali, ma ci aspettiamo che siano adottate le misure per la defiscalizzazione nei confronti di tutte le prestazioni aggiuntive del personale sanitario del Comparto sanità e della dirigenza medica».
In più Perrone chiede chiarimenti sulla tempistica della detassazione (nonché dell’erogazione delle prestazioni aggiuntive), che secondo il sindacalista devono avere «effetto retroattivo dalla prima paga utile (27 giugno 2024) rispetto all’entrata in vigore attuativa del Decreto (08 giugno 2024)» oltre a dover essere definito se il beneficio sarà riconosciuto mensilmente o a conguaglio.
Con il piano per l’abbattimento delle liste d’attesa sono state programmate 45.809,64 ore di attività extra. Agli anestesisti è stato assegnato 1.052.208,82 euro per le prestazioni aggiuntive e per il personale non medico 73.937,31; 184.320 euro sono destinati ai medici radiologi e 230.400 al personale di comparto (infermieri, ausiliari, tecnici e operatori socio-sanitari); fra Dialisi e Nefrologia ci sono 240.156,24 per i medici e 371.899,67 per il comparto; 519.008,26 per i pronto soccorso; 35.520 per Fisica sanitaria; 250 mila per le liste tutor (le agende “speciali” dove vengono inserite le richieste di prestazioni che non hanno trovato possibilità di prenotazione nei tempi previsti); 65 mila sono riservati agli screening.
Per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive dei medici, Asl ha fissato i paletti: non saranno riconosciute se inferiori alle 3 ore giornaliere o se si è prestato servizio nelle ore notturne il giorno precedente la prestazione; il limite massimo individuale è fissato in 24 ore mensili e comunque non superiore a 96 ore annue, ad eccezione di motivate deroghe da parte del direttore della struttura di riferimento; bisogna essere in servizio con rapporto di lavoro a tempo pieno e in regime di esclusività. Il compenso è fissato in 80 euro lorde.