NARDO' - Continuano ad arrivare i messaggi di cordoglio dopo la tragica morte sulla pista di collaudo Nardò Technical Center del 36enne Mattia Ottaviano, di Tuglie, morto mentre stava testando una moto Ducati Panigale che si è schiantata contro un altro veicolo in prova. Nel registro degli indagati, come atto dovuto, è stato iscritto un 52enne di Novoli, collaudatore della vettura, una Porsche Panamera. La «Gazzetta» ha ricevuto una lettera dalla cugina della moglie di Mattia, Paola De Pascali, in cui ricorda la straordinaria persona che era il ragazzo, amatissimo da tutti. La pubblichiamo integralmente:
Ciao Matty,
Non avrei mai pensato di scriverti queste righe cercando di ripercorrere quelle gocce di memoria che ci appartengono.
Con il gelo di questo maledetto destino non posso che rimanere incredula a quanto sia successo. La tua passione divenuta lavoro ti ha strappato alla vita, ai tuoi cari e in particolare alla tua cara Rossy.
La tua ultima sfrecciata ti ha fatto volare in un’altra dimensione lasciando qui sgomento, dolore, rabbia. Il tuo nome e cognome compaiono ovunque. Parlano di te come driver, collaudatore, centauro, ma non tutti hanno avuto il piacere di conoscerti per sapere chi ci fosse dietro quella tuta e quel casco.
Un ragazzo semplice, dall’animo gentile e nobile. Sempre sorridente e disponibile con tutti. Pronto ad aiutare grandi e piccoli con infinita pazienza.
Non posso non ricordare quel giorno quando in una pizzeria del tuo paese Rossella mi aveva confessato con gli occhi teneri e pieni d’amore di avere un fidanzatino. Io volevo sincerarmi che tu avessi buone intenzioni e chiesi subito alla mia cara cuginetta se fosse bravo questo Mattia. Poi quando ti ho conosciuto tutti i dubbi si sono sciolti. Sei entrato nella nostra famiglia con garbo e rispetto, in poco tempo avevi conquistato tutti, i tuoi suoceri Pasquale e Lucia, e tua cognata Maria Antonietta.
Abbiamo tanti bei ricordi insieme, dalle domeniche a casa della nonna alle passeggiate a Santa Caterina in compagnia dei tuoi grandi amori, Rossella e la tua moto.
Mi auguro che la tua onestà non venga violata e che la tua professionalità venga sempre rispettata perchè la tua passione era guidata dal senso del dovere ogni giorno. Tu, Matty, eri onesto e sincero, e non devi essere considerato solo un numero, uno delle tante vittime degli infortuni sul lavoro. Il tuo ricordo non puo cadere nell’oblìo ma dovrà sfrecciare come solo la tua moto sapeva fare.
Fai buon viaggio Mattia, ti vogliamo bene e sempre te ne vorremo.
Con affetto
Paola