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Lecce, caccia al ragazzo brindisino che potrebbe aver violentato Julie

 
Fabiana Pacella

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Fabiana Pacella

Lecce, caccia al ragazzo brindisino che potrebbe aver violentato Julie

La 21enne francese in Erasmus suicida: sopralluogo della Scientifica. Oggi l’autopsiainchiesta della procura

Mercoledì 25 Ottobre 2023, 07:00

LECCE - Due giorni di solitudine e pensieri, amplificati da un sabato sera piovoso. Sono il lasso di tempo durante il quale la studentessa francese di 21 anni, a Lecce con il progetto Erasmus dallo scorso settembre, ha maturato la volontà di farla finita impiccandosi con un laccio di scarpa all’anta dell’armadio della sua cameretta in un appartamento condiviso con altri in via Pappacoda.

Due giorni dopo essersi presentata in pronto soccorso per raccontare di una violenza sessuale, un rapporto non consenziente, non completo, che ha scosso il suo animo delicato, al peggio. Di quella visita c’è traccia nel certificato medico che è stato rinvenuto domenica sera, all’atto del ritrovamento della ragazza, sul comodino di quella stanza da letto. Gli investigatori, gli agenti della Squadra mobile di Lecce coordinati dalla Procura, sono sulle tracce di un ragazzo, un salentino della provincia di Brindisi, col quale si è consumato il rapporto (e con cui al momento in cui si legge l’articolo potrebbero aver già parlato, ndr).

Verificare la realtà dei fatti sarà difficile. Lei, Julie, non potrà più raccontare la sua versione, stabilire il consenso su quel rapporto tecnicamente è impresa ardua. Ma nulla va lasciato intentato.

È una brutta storia, da qualsiasi angolazione la si osservi. Reclama verità a gran voce.

Dalla notte in cui aveva deciso di raccontare cosa le era accaduto, la 21enne era stata invitata a sporgere denuncia. Attraverso l’attivazione del protocollo-Codice Rosa, percorso riservato a tutte le vittime di violenza e in particolare a soggetti fragili, avrebbe avuto la possibilità di parlare con una psicologa, le sarebbe stato fornito anche un numero di telefono da chiamare in caso di necessità.

Ma lei non aveva sporto denuncia né aveva contattato telefonicamente nessuno. Si è invece chiusa in se stessa. Come sarebbe stato possibile vincere quella riottosità e quell’imbarazzo, e consentirle di aprirsi ancora di più? È uno dei tanti interrogativi attorno a questa triste pagina d’autunno. Quanti dubbi, quanti se, quanto dolore attorno a una vicenda che trasuda amarezza, solitudine e anche difficoltà che talvolta è, se non impossibile, molto difficile portare alla luce.

Gli amici hanno compreso subito, non avendo più sue notizie dal weekend, che potesse esserle accaduto qualcosa collegato proprio a quell’episodio che aveva raccontato, per cui in qualche modo aveva chiesto aiuto ma davanti al quale era rimasta come annichilita. La descrivono delicata, sensibile, permeabile più di tanti coetanei agli scossoni emotivi.

A trovarla domenica sera sono stati i poliziotti e i vigili del fuoco, chiamati dagli amici preoccupati per un silenzio che durava da 18 ore. Avevano provato a chiamarla, a buttare giù la porta. Quando sono arrivati i soccorsi, era troppo tardi. Nel biglietto olografo lasciato sul letto - che pubblichiamo in questa pagina - scritto di getto prima dell’insano gesto, Julie saluta tutti, mamma, papà, il suo Pierre e gli amici. Parla dell’amore che le è stato donato ma, più di tutto colpisce un periodo: «Vi amo tutti, non è colpa di nessuno, non ce l’ ho con nessuno perché mi avete tanto amata,ma non ci riesco più, non riesco ad accettare ciò che mi è successo, è troppo difficile per me rimanere sola».

Una solitudine dell’animo in un momento per li difficile? Ciò che le era successo, era forse la violenza? Dubbi, ipotesi, tessere di un mosaico che le autorità stanno provando a mettere insieme col supporto dei racconti di chi, quella studentessa, la conosceva.

Ieri la Scientifica ha effettuato i rilievi nell’appartamento: sono stati sequestrati il diario su cui la ragazza ha scritto la sua lettera d’addio e il telefonino. Stamane sarà eseguita l’autopsia sul corpo della 21enne, come disposto dalla pm titolare del fascicolo, Rosaria Petrolo. Si spera possa emergere qualcosa di più, oltre alla quasi certezza sulla causa della morte e delle modalità, su cui in sostanza non ci sono dubbi.

Complesso anche avvisare i familiari. È strato rintracciato dapprima, con qualche difficoltà, il fratellastro della ragazza. Il sostegno e l’ospitalità alla famiglia saranno a carico dell’Università del Salento.

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