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Giustizia & favori al Tribunale di Lecce: «tremano» giudici, avvocati e commercialisti

 
gianfranco lattante

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gianfranco lattante

Giustizia & favori al Tribunale di Lecce:  «tremano» giudici, avvocati e commercialisti

Corruzione in atti giudiziari, indagini chiuse: in dieci verso il processo. La Procura di Potenza formalizza le accuse nei confronti di due magistrati, avvocati e commercialisti

Sabato 23 Settembre 2023, 14:53

LECCE - Giustizia & favori, la Procura di Potenza formalizza le accuse nei confronti di due magistrati, avvocati e commercialisti. Le indagini sono giunte al capolinea. Sono quelle che hanno provocato un terremoto al Tribunale di Lecce con gli arresti del giudice Pietro Errede e il coinvolgimento del giudice Alessandro Silvestrini (presidente della sezione Fallimentare).

E dalla procura lucana, ora, giungono le contestazioni mosse a vario titolo ai dieci indagati: dalla concussione alla corruzione in atti giudiziari, dall’estorsione alla turbata libertà degli incanti. A rischio processo, oltre ai due magistrati, ci sono gli avvocati Alberto Russi di Lecce (compagno del giudice Errede), Antonio Casilli di Lecce; i commercialisti Marcello Paglialunga di Nardò; Emanuele Liaci di Gallipoli; Giuseppe Evangelista di Lecce; Massimo Bellantone di Lecce. E poi ancora l’ex funzionario della Regione Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, di Vernole e l’imprenditore Eusebio Giovanni Mariano, di Surbo.

Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria (diretti dal tenente colonnello Giulio Leo) sono state coordinate dal procuratore Francesco Curcio, dall’aggiunto Maurizio Cardea e dai sostituti Vincenzo Montemurro e Anna Piccininni. L’ipotesi che regge l’inchiesta è che le nomine degli amministratori giudiziari siano state in qualche maniera pilotate in cambio di regali. La regia sarebbe stata curata da Errede e da Russi che avrebbero “venduto” le funzioni giudiziarie.

Diversi gli episodi contestati. 

Il primo è legato alla denuncia che ha messo in moto le indagini. Saverio Congedo, oggi deputato di Fratelli d’Italia, nell’estate del 2021 segnala di aver ricevuto pressioni dal giudice Errede e dall’avvocato Russi per la nomina di Casilli quale coadiutore nell’ambito della procedura di controllo giudiziario delle società Consorzio Armatori Ferroviari e FerSalento. Errede era componente del collegio della sezione Misure di prevenzione. «Il compenso spettante - si legge nella contestazione - sarebbe stato ripartito tra Casilli e Russi». Nei confronti di Errede, Russi e Casilli si ipotizzano i reati di concussione e corruzione in atti giudiziari.

Secondo episodio. Nei confronti di Errede e di Evangelista si contestano i reati di corruzione in atti giudiziari e di turbata libertà degli incanti. In cambio di incarichi in diverse procedure e di coadiutore in una procedura di controllo giudiziario, Evangelista avrebbe passato informazioni privilegiate al giudice in relazione alla vendita all’asta di un immobile al quale era interessato.

Altra contestazione riguarda le regalìe che il giudice avrebbe ricevuto da Marcello Paglialunga, nominato curatore fallimentare, consulente tecnico e liquidatore nell’ambito di diverse procedure. Fra i regali anche una collana tennis di brillanti.

Un’altra accusa di corruzione in atti giudiziari viene ipotizzata ad Errede e al commercialista gallipolino Emanuele Liaci. In cambio degli incarichi ricevuti avrebbe regalato una crociera in Grecia mediante noleggio di un’imbarcazione a vela. C’è dell’altro. Sul capo del solo giudice Errede, poi, pende l’ipotesi di concussione perché avrebbe preteso di restituire l’auto, una Mini Cooper alla concessionaria A&V Motors allo stesso prezzo di acquisto: «Non dimenticare quello che sono e quello che rappresento a Lecec». Presunte forzature sarebbero avvenute anche sullo sfondo della gestione della procedura di prevenzione del Barone di mare, la società dell’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta e del figlio Paride, consigliere regionale di Forza Italia. Nei confronti dell’avvocato Russi e del commercialista Massimo Bellantone si ipotizzano i reati di estorsione: avrebbero fatto acquistare dai Mazzotta un prezioso orologio Rolex destinato ad Errede per non incorrere in provvedimenti giudiziari ancora più incisivi e per evitare danni.

Due, infine, gli episodi che riguardano il giudice Silvestrini. In uno è indagato insieme con Bellantone. In cambio degli incarichi ricevuti in diverse procedure, il commercialista avrebbe svolto un’attività di sponsorizzazione a livello politico per la nomina di Silvestrini a presidente del Tribunale di Lecce. Infine il giudice risponde di corruzione in atti giudiziari per una partita di tegole da installare sul tetto della sua casa di Castro e per un vassoio di pesce ricevuto in cambio di presunti provvedimenti addomesticati. Con lui sono indagati l'ex funzionario della Regione Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello finito di recente ai domiciliari e e l'imprenditore Eusebio Giovanni Mariano, di Surbo. 

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