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Salento in bus, «odissea» di una giovane diretta al mare

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Salento in bus, «odissea» di una giovane diretta al mare

Fermate «last minute» e senza un'adeguata segnaletica: un servizio che deve essere migliorato

Sabato 22 Luglio 2023, 14:12

Benvenuti al Sud con le sue bellezze, ma anche con i suoi disservizi. Protagonista dell’ultima ora è Salento in Bus, fiore all’occhiello della Provincia di Lecce macchiato da comportamenti non sempre comprensibili da parte dei conducenti dei pullman tanto più che possono risultare anche pericolosi per l’incolumità dei viaggiatori. Un danno d’immagine, fortunatamente sinora si tratta di questo, tanto più urticante visto che questo sistema di trasporto è utilizzato in larga parte dai turisti e da giovani che grazie al trasporto pubblico possono raggiungere le località marine senza dover essere accompagnati dai genitori e quindi con beneficio anche sul traffico e sul Pm10.

Salento in Bus incide per il 25 percento sui fondi che la Regione trasferisce alla Provincia per il trasporto pubblico locale. L’ente, a sua volta, nella pianificazione sceglie come impiegare una coperta sicuramente corta. Così per Salento in Bus vengono rafforzate le linee per le marine offrendo un servizio sicuramente importante per chi deve andare al mare o semplicemente vuole visitare i centri della provincia di Lecce. I fondi sono pochi. Servirebbe almeno un 30 percento in più per garantire anche i servizi supplementari. Ad esempio un’informazione istituzionale che al momento non c’è ed è tutto affidato al gestore del servizio, ossia Cotrap. Come pure sarebbero utili regole più ferree per evitare le inefficienze generate dai vettori.

Sulla linea adriatica, come accade anche sulla costa ionica, i viaggiatori devono fare i conti con ritardi sulle corse, anche di oltre venti minuti, con la giungla delle biglietterie che devono essere cercate con il lanternino, con l’assenza di pensiline e adeguate zone di sosta per l’attesa del mezzo, con gli autisti “creativi” che decidono di non rispettare la fermata se il viaggiatore distraendosi dimentica di prenotare la discesa o, come spesso avviene, se si tratta di un giovanissimo non molto avvezzo con le modalità d’uso del trasporto, nel caso di specie prenotare la discesa. Ma c’è di più.

Alessia, nome di fantasia trattandosi di una minore di appena 15 anni, quest’anno ha avuto il permesso dai genitori di utilizzare Salento in Bus per andare al mare con gli amici. Vive a Merine e nei giorni scorsi i genitori si sono allarmati quando sono andati nel tardo pomeriggio a prenderla alla fermata del bus e non l’hanno trovata. Fortunatamente il cellulare ha sciolto subito le preoccupazioni dei genitori. In pratica l’autista non si era fermato perché la ragazza non aveva prenotato la discesa convinta che l’autista, al quale aveva esibito il biglietto riportante la destinazione, avrebbe provveduto a fermarsi. Così non è stato. Alessia ha visto che la corsa continuava senza alcun rallentamento e quando è andata dall’autista facendogli notare che la sua fermata era a Merine, l’uomo le ha serenamente detto: «Non è che posso fare tutte le fermate, mi fermo se vi prenotate». Poi per “cortesia” ha fatto scendere Alessia all’altezza dell’industriale Fermi che ha sede all’inizio di via Merine. Se, ad esempio, il suo cellulare si fosse scaricato e non fosse stato possibile rintracciarla si sarebbe sollevato un polverone incredibile. Ma non finisce qui.

La mattina dopo il padre di Alessia l’accompagna alla fermata di Salento in Bus e con sua somma sorpresa scopre che si tratta di una fermata “last minute”. In pratica non si trova dove è ufficialmente segnalata, ossia ai Giardini di Atena, bensì sul ciglio della provinciale all’altezza di una curva del rondò che porta ad Acaia o verso Melendugno segnalata da una piccola mappa di Salento in Bus apposta su un palo della luce. Una decina di ragazzini fermi sotto un sole che spaccava le pietre ad aspettare (dalle 11.40 il bus è arrivato alle 12.10) e la noia si sa non è mai buona consigliera. Ad un certo punto uno di loro ha tirato fuori il pallone mettendosi a palleggiare e a giocare con gli amici mentre le auto sfrecciavano. La scena non ha bisogno di commenti e fortuna che non sia accaduto nulla.

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