Sabato 06 Settembre 2025 | 12:27

Case al mare o in campagna affittate in nero: in 23 nei guai nel Salento

 
Rosaria Galasso

Reporter:

Rosaria Galasso

Case al mare o in campagna affittate in nero: in 23 nei guai nel Salento

Guardia di finanza al lavoro dallo Ionio all'Adriatico. I proprietari di ville con piscina, casolari e appartamenti non dichiaravano i redditi percepiti dalle attività

Sabato 15 Luglio 2023, 11:58

12:01

SALENTO - Ville con piscina, appartamenti con vista mare, ma anche casolari di campagna e piccole casette tra gli ulivi. Tutte rigorosamente affittate in nero.

Sono 23 le posizioni irregolari riscontrate dalla Guardia di Finanza di Lecce (Comando provinciale) in tutto il Salento in un mese. Dal giugno a luglio i finanzieri dei vari reparti dislocati sul territorio hanno effettuato ispezioni e accertato che chi prendeva in affitto le case vacanza - spesso e volentieri a caro prezzo - pagava in nero, nel senso che gli importi non venivano dichiarati nella dichiarazione dei redditi dei proprietari degli immobili.

In 23, dunque, proprietari di seconde e terze case sono risultati irregolari, per non aver dichiarato al Fisco redditi per oltre 100 mila euro.

I finanzieri hanno verificato il possesso dei titoli autorizzativi all’esercizio dell’attività, la tassazione o meno dei canoni di locazione, e la registrazione dei relativi contratti. E in tanti casi i risultati hanno evidenziato la propensione alla evasione.

Al setaccio, lungo tutta la costa ma anche nell'entroterra, anche bar e caffè, ristoranti, negozi di articoli casalinghi, ambulanti nei mercati settimanali, panetterie e rosticcerie, parrucchieri, noleggiatori di pedalò e natanti, stabilimenti balneari. In questo caso sono state rilevate circa 100
violazioni per la mancata emissione degli scontrini.

A Tricase, in particolare, un negozio di acconciature operava senza alcuna autorizzazione. Regolarmente iscritto nel registro delle imprese fino al 2017, avrebbe successivamente cessato l'attività ma in realtà avrebbe continuato ad operare. Al parrucchiere è stato contestato l'esercizio abusivo della professione, con contestuale sequestro per la successiva confisca delle attrezzature. Ancora in corso gli ulteriori sviluppi ai fini fiscali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)