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Salento: l’alcolismo è sempre più «rosa» e va a braccetto con la cocaina

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Salento: l’alcolismo è sempre più «rosa» e va a braccetto con la cocaina

In aumento il consumo di alcol e droga tra le donne

Mercoledì 03 Maggio 2023, 12:24

Alcolismo in aumento tra le donne: il 18 percento degli alcolisti in carico ai SerD di Asl Lecce è in rosa. E non solo l’aumento di alcool si connette alla dipendenza da cocaina: si assumono vino e o alcolici per prolungare gli effetti della sostanza stupefacente. Sono 464, gli alcolisti in cura nei SerD salentini: 85 sono donne, spesso giovani mamme indirizzate ai SerD (Servizi Dipendenze patologiche) dai servizi sociali. Questo “l’identikit” tipo delle giovani alcoliste, anche se la fascia d’età dove il fenomeno è più ampio va dai 35 ai 60 anni di età sia per gli uomini che per le donne. E c’è la mappa degli alcolisti in cura in provincia di Lecce. Il capoluogo è number one per numero di alcolisti: 101, segue Casarano con 49, Maglie 47, Gallipoli 40, Poggiardo 39, Campi Salentina 32, San Cesario 27, Tricase e Nardò 14, Copertino 11, Ugento 9, in cura ancologica (approccio multidisciplinare per ricercare la metodologia più adatta per affrontare su basi scientifiche il complesso problema del rapporto con l’alcol) 43, in psicoterapia 1. L’unico SerD che non ha alcolisti in carico è quello di Martano, ma in questo caso si registrano “migrazioni” verso Galatina e Maglie. Si spiegherebbe così l’apparente “virtuosità”.

Quest’anno, nei SerD, si è registrato un 22 percento di nuovi ingressi, alcolisti che per la prima volta hanno chiesto o sono stati costretti a chiedere aiuto ai servizi, rispetto al totale delle persone in cura e di questi il 21,5 percento è rappresentato da donne che non riescono a sottrarsi alla dipendenza. Fra i 20 e i 24 anni sono solo 2 gli alcolisti in cura, salgono a 12 fra i 25 e i 29 anni, a 52 fra 35 e 39, a 66 fra i 40 e i 44 anni, a 99 fra 45 e 49, a 77 fra 50 e 54, a 48 fra 55 e 59, a 47 fra i 60 e i 64 anni, a 36 fra gli over 65. Delle 43 persone in cura con l’alcologia, 12 sono over 65, con 4 utenti che vanno dai 35 ai 39 anni: l’età più bassa che si registra tra chi ha deciso di sottoporsi a un trattamento terapeutico. Nessun alcolista sotto i 25 è in carico ai SerD di Asl Lecce.

Seguono gli opinion leader dello sballo e sono scettici sui rischi dell’alcol dipendenza. Sono i diciassettenni salentini rappresentati dal campione statistico di 700 studenti intervistati con un questionario di 50 domande dal gruppo di lavoro costituito da sette esperti (Vincenzo Leone, responsabile sanitario nazionale dell’associazione “Comunità Emmanuel” e responsabile rete TIAPP; Danilo Cozzoli, educatore della Comunità Emmanuel; Florindo Pizzoleo, psicologo della Comunità Emmanuel e coordinatore rete TIAPP; Anna Leo, presidente dell’associazione culturale “Le Cento Pagine” e componente del gruppo organizzativo rete TIAPP; Tonia Petrachi, pedagogista del SerD di Lecce; Andrea De Matteis, psicologo del SerD di Casarano; Angelo Donno, sociologo del SerD di Gallipoli e dell’Ufficio di direzione del Dipartimento Dipendenze Patologiche.

L’indagine più sistematica sul fenomeno del consumo di alcool tra i giovani salentini, risale al 2017 quando la Comunità Emmanuel effettuò una ricerca statistica che vide coinvolti più di 700 ragazzi. In quell’indagine emerse che tra gli adolescenti il due per cento beveva abitualmente, ragazzi che finivano in ospedale, al Sert, oppure a 18 anni in comunità. Il dato inaspettato che emerse dalle interviste ai ragazzi riguardava la loro scarsa consapevolezza sul fatto che l’alcol crea dipendenza. I 13enni dichiararono di sapere bene che l’alcol crea dipendenza, a 17 si dichiaravano molto meno consapevoli. Gli esperti della Emmanuel spiegarono che il dato non deve stupire in quanto «un bambino o primo adolescente, ha ancora una forma di fiducia verso il contesto familiare. I genitori gli dicono che l’alcol crea dipendenza e lui ci crede. L’adolescenza è un fenomeno caratterizzato dalla contestazione delle figure genitoriali, dalla contestazione dell’autorità. L’adolescente non risponde agli interventi cautelativi dei genitori, ma vuole ricostruire da sé le sue convinzioni. Questo spiega perché gli adolescenti affermano che l’alcol crei meno dipendenza di quanto venga detto». In pratica crescendo perdono fiducia sull’informazione ricevuta in precedenza.

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