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Pesanti avances sessuali a una bimba di 10 anni: nel Salento indagato amico di famiglia

 
Vincenzo Sparviero

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Vincenzo Sparviero

Pesanti avances sessuali a una bimba di 10 anni: nel Salento indagato amico di famiglia

Si è svolto l’incidente probatorio e l'uomo rischia il processo. «Galeotta» fu una cena

Giovedì 20 Aprile 2023, 12:03

Avrebbe tentato un approccio sessuale con la figlioletta dei suoi amici. Ora, rischia un delicato processo per abusi su minore.

Tra le frasi contenute nella denuncia e che sono all’esame degli inquirenti, quella che ha lasciato di stucco di genitori di una bambina di dieci anni che si sono subito rivolti ai carabinieri: «Mi vuoi allungare il pene». Questa e altre avances ancora sarebbero al centro delle accuse alla figlia di neppure 10 anni di una coppia nei confronti di uomo di mezza età residente in un Comune a nord della città capoluogo.

L’amico di famiglia è finito sotto inchiesta con l’accusa di violenza sessuale aggravata.

Nei giorni scorsi, la piccola è stata sentita con la forma protetta e ala presenza di psicologi nel corso dell’incidente probatorio davanti alla gip Laura Liguori. Sembra che la bambina abbia confermato tutte le accuse con dovizia di particolari, anche se se l’episodio risalirebbe ad un paio di anni addietro.

Esattamente alla sera in cui un gruppo di amici si era ritrovato intorno ad un tavolo per una cena.

L’indagato si sarebbe avvicinato alla figlia di una coppia di amici e - stando alle accuse - le avrebbe manifestato un certo interessamento con lusinghe a sfondo sessuale. Tra le altre cose, avrebbe pronunciato la frase maggiormente preoccupante: “Mi vuoi allungare il pene”.

La piccola ha allontanato subito l’uomo raccontando l’accaduto ai genitori che hanno denunciato tutto in caserma.

Il sostituto procuratore Luigi Mastroniani ha avviato subito l’inchiesta, disponendo una perquisizione presso il domicilio dell’uomo per sequestrare telefonino e pc.

La consulenza ha dato esito negativo perché non sono stati trovati foto o messaggi tra l’indagato e la bambina nè materiale sospetto.

Ora, anche alla luce di ciò che è avvenuto nel corso dell’incidente probatorio, il magistrato dovrà decidere se chiudere le indagini prima di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio o chiedere l’archiviazione del caso per l’indagato, difeso dall’avvocato Paolo Maci.

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