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«Luci di notte al Palazzo del sindaco di Lecce, dia l’esempio»

 
Fabio Casilli

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Fabio Casilli

«Luci di notte a Palazzo sindaco, dia l’esempio»

Caro energia e scontro sulle bollette infiammano il dibattito

Lunedì 10 Ottobre 2022, 13:17

LECCE - «Il primo cittadino dovrebbe dare il buon esempio e non certamente fare il contrario. Si attuino, quindi, con urgenza tutte le azioni e le strategie possibili per economizzare l’uso di energia elettrica pubblica che, è bene ricordare, sarà pagata dai leccesi». Le scintille a palazzo Carafa sono quelle alimentate dallo scontro politico, ma hanno a che fare coi consumi della corrente elettrica. Nei giorni scorsi proprio l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carlo Salvemini, ha presentato un «conto salato» da 540mila euro (relative al periodo da gennaio 2017 a maggio scorso) alla società Sgm, che in città gestisce parcheggi a pagamento e trasporto pubblico. Società che - è bene precisarlo - è di proprietà dello stesso Comune di Lecce per il 51 per cento delle quote. Ma Sgm, di fatto, ha risposto «picche»: quelle bollette non le vuole assolutamente pagare. E così in piena ondata di caro energia, sabato sera, passando dal centro il consigliere di opposizione Gianpaolo Scorrano ha fotografato gli stessi uffici a piano terra del municipio, in piazzetta Castromediano, ovviamente chiusi, ma illuminati. «Palazzo Carafa si presentava illuminato a giorno, con gli uffici e persino i bagni accesi inutilmente e per ore - attacca Scorrano - Purtroppo accade sin troppo spesso, in questi ultimi tempi, che l’amministrazione pseudo green sprechi letteralmente energia elettrica, nonostante il caro energia e la situazione di predissesto in cui versa il Comune. Dimenticanza? Superficialità? Menefreghismo? Di qualunque cosa si tratti, mi chiedo cosa dovrebbero pensare i leccesi, cui quotidianamente si chiedono sacrifici immani, se poi chi li governa si permette il lusso di sprecare energia in un momento così delicato per tutti».

L’esponente del centrodestra sollecita quindi Salvemini a iniziare a dare il buon esempio: «Fornisca i dati delle bollette e i risultati ottenuti dall’energy manager comunale e riferisca alla cittadinanza in merito al contratto stipulato con “Engie” due anni addietro per l’affidamento in concessione della gestione dell’energia termica ed elettrica e la riqualificazione energetica degli impianti presenti negli edifici di competenza del Comune, in particolare nelle sedi scolastiche e proprio a Palazzo Carafa - rincara la dose Scorrano - Ancora una volta l’amministrazione del cosiddetto cambiamento dimostra la propria inadeguatezza e incuranza a danno della già vessata cittadinanza leccese. Si convochi urgentemente un tavolo tecnico di consultazione con tutti i soggetti interessati al fine di individuare idonee strategie e azioni per risparmiare gas e luce; si dotino tutti gli immobili comunali di impianti di energia alternativa (fotovoltaico); si effettuino lavori di efficientamento energetico su tutti gli edifici scolastici; si dotino gli uffici comunali e la pubblica illuminazione di lampade a basso consumo (del tipo “a led”); si valuti la possibilità di effettuare lo Smart working per i dipendenti (a turnazione) almeno nelle ore pomeridiane o comunque un giorno alla settimana».

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