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Lecce, muore solo in casa scoperto dopo 40 giorni

 
Redazione online

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A dare l’allarme sono stati i vicini. Sul posto polizia e medico legale

Domenica 20 Febbraio 2022, 09:23

LECCE - Era morto da circa 40 giorni, ma nessuno se ne era mai accorto. L’ennesimo dramma della solitudine si è consumato l’altra sera in una palazzina di Lecce. Precisamente in via Nicola Cataldi, alle spalle della Questura. In un appartamento, disteso in camera da letto, è stato trovato un uomo di 44 anni, G.C., originario di San Donaci, prossimo alla laurea in Giurisprudenza. La macabra scoperta è stata fatta dagli agenti della sezione volanti, che grazie all’aiuto dei vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell’abitazione. Tutto è accaduto nella tarda serata di venerdì. Dell’uomo non si sa molto, pare fosse una persona molto riservata. Viveva solo, non aveva una moglie nè figli. Da qualche tempo non si vedeva in giro, ma nessuno si è soffermato più di tanto a chiedersi che fine avesse fatto. Poi due circostanze, che sono parse sospette: la luce di una stanza era perennemente accesa e un fortissimo odore nauseabondo che proveniva dall’abitazione.

A quel punto non è stato difficile ipotizzare che potesse essere accaduto il peggio. I vicini hanno deciso di chiamare la centrale operativa del 113, manifestando i propri sospetti. In pochi minuti sono giunti sul posto gli uomini della Questura e i vigli del fuoco, che hanno aperto la porta. Già da subito il personale intervenuto si è accorto che qualcosa non andava: la casa era in disordine, quasi come se qualcuno se ne fosse andato da diverso tempo. L’uomo si trovava in camera da letto, già in stato avanzato di decomposizione. Sono poi arrivati i soccorritori del 118, che hanno certificato la morte, ed il medico legale Alberto Tortorella, che ha effettuato una prima ispezione esterna. Al momento impossibile stabilire con certezza le cause del decesso, ma tutto lascia presumere che sia avvenuto per cause naturali. Non ci sarebbero segni evidenti di violenza, inoltre su porta e finestre nessun segno di effrazione. Gli investigatori stanno verificando se l’uomo potesse avere qualche patologia pregressa. Dell’accaduto è stato informato il pubblico ministero di turno presso la Procura, la dottoressa Paola Guglielmi, che ha disposto il trasferimento della salma nell’obitorio dell’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, per eventuali approfondimenti di natura autoptica. Al momento, però, non è stata disposta l’autopsia. L’ipotesi più probabile, quindi, è che G.C. abbia improvvisamente accusato un malore che poi non gli ha lasciato scampo. Forse avrà anche cercato di chiedere aiuto, ma non ci è riuscito. Resta l’amarezza per una vita spezzata prematuramente, e per un uomo che per tanto tempo non ha trovato posto nei pensieri di coloro che gli erano più vicini.

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