Porto Cesareo - L'ex sindaco Salvatore Albano, attuale assessore ai Lavori pubblici del Comune non ha dubbi: «Solo la volontà politica regionale può risolvere il problema della fognatura, semplicemente autorizzando in via provvisoria l'attivazione del nostro depuratore e facendosi garante della salvaguardia dello stesso, della costa e del mare di due bellissimi comuni quali Porto Cesareo e Nardò».
La presa di posizione arriva all'indomani delle audizioni in V Commissione ambiente. In quella sede è stato portato all'attenzione dei presenti un nuovo progetto che si presenta come soluzione alternativa per cercare di superare l'impasse con il ministero dell’Ambiente, relativa al progetto del cosiddetto «scarico zero» che prevedeva il riuso integrale in agricoltura e nel suolo delle acque depurate. Il nuovo progetto, invece, prevede il ricorso a 3 trincee drenanti e allo scarico in battigia limitato al «troppo pieno»
«La Regione - dice Albano - ha ostacolato, ancora una volta, con un nuovo assurdo progetto, l'attivazione in via provvisoria del nostro depuratore». Ed è per questo che il Comune lancia un appello «ad una forte mobilitazione cittadina che non abbia colore politico e manifesti civilmente il proprio dissenso e la propria rabbia. Ho voglia di capire di chi sarà la responsabilità di un eventuale danno ambientale e di inquinamento marino. Qualcuno ha mai pensato che questo possa avvenire in qualsiasi momento?»
Dal canto suo Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale si dice convinto «del progetto presentato in Commissione che permetterà di superare l’attuale situazione di stallo. Condivido- conclude - l'ipotesi idraulica presentata in Commissione, che supera le criticità del recapito finale delle acque trattate dal depuratore di Porto Cesareo».
Il 9 giugno prossimo altro incontro con la sindaca Silvia Tarantino è stata convocata in Regione insieme a Nardò per discutere un nuovo progetto.