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Tap, sindaco Lecce prende posizione: «Chiederò al Governo ristori per gasdotto»

 
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Tap, sindaco Lecce prende posizione: ««Chiederò al Governoi ristori per il gasdotto»

Salvemini contrario a un tavolo Comuni-aziende

Domenica 25 Ottobre 2020, 08:38

08:39

LECCE - «Il Comune chiederà al Governo ristori adeguati per Tap». Lo dice senza mezzi termini il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, dopo le recenti prese di posizione dell’ex presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, e del consigliere regionale Fabiano Amati il quale ha avanzato richiesta per il Brindisino.

«Il Comune di Lecce, per volontà espressa del Consiglio comunale, vale a dire per volontà della cittadinanza leccese, è intenzionato a far valere il diritto della comunità ad adeguati ristori per gli impatti ambientali dell’Interconnessione Tap-Snam - asserisce il sindaco Salvemini - i cui lavori hanno attraversato il nostro territorio per 22 chilometri. Impatti rilevanti, evidenziati puntualmente nel parere negativo espresso dal Settore Urbanistica alla compatibilità dell’opera - ricorda il primo cittadino - ribadito in conferenza dei servizi al Ministero dello Sviluppo Economico».

Salvemini spiega: «La fase della definizione dei ristori deve reggersi su uno schema chiaro. Il Governo nazionale, che sulla base di interessi generali ritenuti strategici per il Paese ha imposto l’opera, con l’Autorizzazione Unica, superando i pareri negativi degli Enti locali, deve assumere su di sé la responsabilità esclusiva di trattare con le aziende Tap e Snam. Deve farlo sulla base di istanze condivise con i Comuni attraversati dall’opera, e solo essi - chiarisce -. Rispetto l’idea di chi ritiene necessario lanciare una “vertenza Salento” ma non mi sembra questa la sede nella quale possa trovare piena soddisfazione una vertenza territoriale che riguarderebbe 98 comuni in provincia di Lecce e decine di altri Comuni della provincia di Brindisi».

Il riferimento è al consigliere regionale Gabellone, ex presidente della Provincia di Lecce, il quale, nei giorni scorsi, aveva chiesto all’attuale presidente provinciale Stefano Minerva di convocare i sindaci salentini per scongiurare che le risorse per il ristoro - circa 55 milioni di euro - finiscano in altri territorio. A sua volta, Gabellone era intervenuto dopo che il consigliere regionale Amati aveva chiesto per Brindisi i fondi ai quali, aveva detto, sembrano voler rinunciare Melendugno e il Salento.

E qui prende posizione Salvemini. «I Comuni attraversati dal gasdotto non devono sedersi al tavolo con le aziende per trattare alcunché - sostiene - Devono invece sedersi al tavolo con il Governo che con le sue scelte ha imposto l’opera ai territori, al quale è giusto affidarsi perché trovi la sintesi con le aziende per finanziare investimenti utili a ristorare le comunità coinvolte, con benefici adeguati agli impatti ambientali subìti». 

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