Un nuovo impegno, dalla cabina di regia della Regione, ma pur sempre al fianco del sindaco Carlo Salvemini e della città che ne ha consacrato l’elezione con una cascata di voti. Una scommessa che ora abbraccia tutto il Salento, «territorio che ha bisogno di infrastrutture logistiche, di nuovi distretti produttivi, di dare impulso al manifatturiero e al settore agroalimentare che può generare nuova industria». Alessandro Delli Noci, vicesindaco di Lecce si dice pronto alla nuova stagione di governo della Regione, rimettendo ogni scelta sulla sua futura posizione nella compagine di maggioranza al presidente Michele Emiliano.
Vicesindaco, 17.282 voti sono un risultato personale andato oltre le aspettative
«Il consenso ricevuto è stato straordinario. Un consenso che rappresenta ora una grande responsabilità. Bisogna rimboccarsi le maniche e rappresentare un territorio dalle grandi potenzialità, che occorre valorizzare con politiche adeguate. Mi sento in ottima compagnia in un Consiglio regionale di donne e uomini capaci e propositivi».
La sua elezione alla Regione crea un vuoto in alcuni settori strategici dell’amministrazione comunale di Lecce. Cosa accadrà ora?
«Non ci saranno ripercussioni negative sulla città, perché ho sempre detto durante la campagna elettorale del 2019 che avevamo la necessità di costruire una classe dirigente. Una classe dirigente che oggi è a Palazzo Carafa e che sta amministrando con grande senso del dovere e con una visione raccolta nel programma elettorale scelto dai cittadini. C’è un gruppo forte, una maggioranza coesa. Nei prossimi giorni il sindaco deciderà chi meglio potrà sostituirmi».
Già prima delle elezioni esisteva un rapporto proficuo tra Regione e Comune di Lecce. Prevede che ora possa essere ulteriormente rafforzato a vantaggio dell’intero territorio?
«Rappresenterò tutto il Salento. La città di Lecce ha avuto in questi anni grande capacità di dialogo e grande capacità di progettazione che sono certo potrà essere implementata. La mia presenza in Regione deve essere vissuta come un’opportunità di dialogo più diretto tra Lecce, la sua provincia e Bari».
Ora toccherà al presidente Emiliano decidere quale possa essere il suo apporto nella compagine della maggioranza, probabilmente lo farà anche in base alle esperienze già maturate nell’amministrazione leccese o alle sue caratteristiche professionali. In quali contesti si sente più pronto ad affrontare la nuova sfida?
«Io so bene quanto è complicato costruire una giunta e a quante legittime aspettative dei consiglieri eletti occorra far fronte. Proprio per questa ragione da parte mia non c’è e non ci sarà alcun pressing al presidente che già conosce la mia storia e le mie capacità personali e politiche. Rimetto a lui ogni decisione. È chiaro che spero di far parte della squadra di governo, ma lascio il presidente libero di compiere le sue scelte».
Ma al di là di quale possa essere un’eventuale scelta, in quali settori le piacerebbe offrire il suo contributo?
«Sono un ingegnere gestionale, mi sono sempre occupato di innovazione, politiche comunitarie, sviluppo di impresa. Ho un’esperienza amministrativa che mi consente di dare il mio contributo ovunque il presidente dovesse decidere, avendone bisogno. Ovviamente, la mia preparazione è maturata soprattutto sul tema dell’innovazione e dello sviluppo economico. In ogni caso, vedremo cosa accadrà. Io sono a disposizione».
Qual è oggi una priorità per il Salento, la direzione di sviluppo cui bisogna guardare?
«Il Salento deve dare priorità alle infrastrutture logistiche, deve generare un nuovo Piano di sviluppo industriale che vada al di là di quello turistico e investire sul rilancio del distretto manifatturiero “made in Italy”. Lo abbiamo visto chiaramente anche grazie ai fari accesi da Maria Grazia Chiuri con l’evento firmato “Christian Dior” a Lecce. Deve soprattutto lanciare nuovi distretti industriali, come stiamo già facendo. Nei giorni scorsi abbiamo annunciato l’insediamento a Lecce di una nuova azienda, la “Gelesis” che opera nel settore farmaceutico e della biotecnologia, ed è un nuovo settore su cui investire. Ma soprattutto, se oggi dovessi pensare una priorità di investimento, penserei al settore agroalimentare: possiamo generare dall’agricoltura un’industria, e il settore vitivinicolo ce lo ha insegnato. Ma si può andare oltre il settore vitivinicolo, c’è un altro mondo capace di produrre nuove opportunità per questo territorio».
Torniamo nel capoluogo. Lei è espressione della nuova classe dirigente leccese ed è stato premiato con largo consenso dall’elettorato locale. Quale sarà il rapporto dalla Regione con la sua città?
«Ho promesso pubblicamente al sindaco che non lo avrei lasciato da solo. Continuerò, se ne avrà bisogno, ad essere al fianco di Carlo Salvemini per fare crescere la città, per mettere in atto quella rigenerazione che merita e che abbiamo avviato, dalle periferie al centro, fino alle marine».
L’azione di governo, ai diversi livelli, è oggi più difficile e delicata per via dell’epidemia Covid 19. Quale dev’essere la posizione della Regione nel gestire questa fase?
«Occorre grande prudenza, agire facendo in modo che vengano rispettate tutte le indicazioni sanitarie. Non possiamo rischiare un secondo lockdown, sarebbe un danno gravissimo per l’economia. Credo debba essere avviata subito una strategia per la programmazione delle risorse del Recovery fund e dare stabilità alla situazione economica cercando di generare un rilancio».
Per chiudere, cosa dice oggi a chi ha inteso affidarle con il voto questa nuova sfida?
«Ringrazio tutti i salentini che hanno creduto in questa mia candidatura, con un consenso incredibile. Sarà anche una sfida politica che ha l’obiettivo primario di dare un’organizzazione al mondo del civismo che ci ha sostenuto. A breve lanceremo un progetto politico federativo territoriale che potrà offrire un importante contributo alla coalizione».