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Gallipoli, «Quelle macchie giallo-marroni deturpano il mare»: Confindustria Lecce sollecita le istituzioni

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Gallipoli, «Quelle macchie giallo-marroni deturpano il mare»: Confindustria Lecce sollecita le istituzioni

Giancarlo Negro, ha scritto alla Regione, al Comune di Gallipoli e all’Acquedotto pugliese chiedendo di intervenire

Giovedì 27 Agosto 2020, 13:03

LECCE - «E' con rammarico e preoccupazione che scrivo per evidenziare, come già richiamato in altre occasioni, la grave situazione emersa a causa della ripresentazione di macchie giallo-marroni nelle acque normalmente cristalline del mare di Gallipoli».

E’ l’inizio dell’ennesima lettera aperta che il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, ha scritto alla Regione, al Comune di Gallipoli e all’Acquedotto pugliese.

«Sono trascorsi quasi due anni - sottolinea Negro - dalla riunione svoltasi in Confindustria Lecce con i referenti di Acquedotto pugliese alla presenza del sindaco, senza che nulla si sia mosso per risolvere l’annosa questione. Da quell'incontro, infatti, dovevano esserci, a distanza di 30 giorni, un aggiornamento che mai si è tenuto e l’assunzione di impegni precisi a vantaggio delle imprese e della salubrità dei territori. Nel frattempo la chiazza gialla e marrone, spinta dai venti, si allarga di anno in anno per più di un chilometro lungo il litorale ionico, all’altezza del depuratore che serve i comuni di Gallipoli, Alezio, Sannicola e Tuglie. Confindustria Lecce sottolinea come tale situazione sia dovuta all’evidente sottodimensionamento del depuratore, incapace di smaltire i reflui di un’utenza che dal 2002 al 2020 è passata da circa 45 mila persone a più di 130mila, sia per la presenza di turisti che affollano la zona nei mesi estivi, sia per l’incremento del numero di abitanti dei comuni limitrofi. La storia, purtroppo, si declina in ormai quasi 20 anni».

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