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L'invito
Redazione online
30 Luglio 2020
LECCE - «Interpretando il sentimento diffuso della comunità dei tifosi e dei cittadini leccesi, al balcone di Palazzo Carafa abbiamo affisso una bandiera giallorossa. Invito i cittadini leccesi a fare altrettanto, per trasformare fino a domenica le nostre strade e piazze in simboliche tribune del nostro stadio». Così il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in un post sui social corredato da una foto della finestra del suo studio dalla quale sventola una bandiera giallorossa, ha invitato i cittadini a fare altrettanto in vista della partita di domenica sera al Via del Mare contro il Parma, importante per la permanenza nella massima serie.
«È un bel modo per far sentire alla squadra tutto il nostro supporto pur non potendo essere fisicamente presenti sugli spalti del Via del Mare - ha aggiunto il sindaco - e per mostrare gratitudine e riconoscenza nei confronti della società, del mister, dei giocatori, dello staff dell’U.S Lecce al di là dell’esito finale».
#iocicredo è l’hashtag lanciato dal sindaco per accompagnare quello che sarà un weekend di passione per i tanti tifosi della squadra giallorossa.
Tra i primi a raccogliere l’invito del sindaco di Lecce ad esporre un drappo giallorosso sui balconi in vista della partita di domenica col Parma per la permanenza in serie A, c'è l’arcivescovo Michele Seccia che ha esposto dal balcone dell’episcopio, che si affaccia in Piazza Duomo, una bandiera con i colori della squadra di calcio della città : «Se il sindaco e tutti i tifosi ci credono - ha detto Seccia citando l’hashtag lanciato dal primo cittadino - #Iocispero».
«In questo momento di difficoltà per tanti - ha concluso l'arcivescovo ricordando che quando è arrivato a Lecce la squadra era ancora in serie C - la speranza ci terrà tutti in piedi, tutti insieme come comunità solidale che spera nella rinascita. E anche la permanenza del Lecce in serie A potrà essere un altro segno di speranza, non solo per chi tifa e ama il calcio ma anche per chi ha bisogno di un’iniezione di fiducia per il lavoro che scarseggia, per l’economia che ancora non gira e per la propria vita personale e per la propria famiglia».
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