LECCE - Riapre al pubblico il museo Castromediano, dopo un’opera di restyling voluto dall’Assessorato regionale all’Industria turistica e culturale, che da circa un anno ne ha assunto la cogestione con la Provincia. Il restauro - 5.000 metri quadri di spazi espositivi completamente rinnovati - ha ridisegnato spazi e volumi, rendendo il museo sempre più contemporaneo, nonostante i suoi 150 anni. Ieri, la struttura è stata restituita alla collettività.
«Alla città di Lecce e al Salento non restituiamo semplicemente un museo - ha detto l’assessore regionale Loredana Capone - restituiamo un pezzo di storia e un luogo dove viverla, consumarla, abitarla. Con tecnologie innovative e immersive. Più smart e accessibile, dagli anziani fino ai bambini. Perché la cultura non può essere per pochi né solo appannaggio di chi può permettersi di comprare un biglietto. Al contrario - ha sostenuto - è diritto di tutti e un’arma potentissima per abbattere i muri contemporanei, a favore dell’incontro e del dialogo. E per la Regione Puglia era ed è tutta lì la sfida. Una sfida che non poteva certo compiersi in solitudine e limitandosi al mero restauro del Museo, ma lavorando insieme ai singoli territori, alle istituzioni, gli operatori, le associazioni locali, per un piano di gestione a lungo termine del patrimonio. In sostanza - ha spiegato - abbiamo voluto rovesciare la medaglia: non più prima il restauro e poi, forse, un’idea di fruizione, ma il restauro in funzione del progetto di fruizione. È stato un percorso lungo ma oggi, finalmente, raccogliamo i primi frutti e sono frutti che sanno delle nostre comunità, e di futuro».
Dunque, nelle sale del museo i visitatori troveranno «Cinque bachi da setola e un bozzolo» di Pino Pascali, capolavoro della scultura internazionale del XX secolo. L’opera, tra le più significative dell’artista pugliese scomparso prematuramente nel 1968, è stata acquisita di recente dalla Regione Puglia dalla Collezione Fabio Sargentini per la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Lecce è la prima tappa di un tour che toccherà punti nodali dell’intero territorio pugliese. Al termine del viaggio, l’opera troverà definitiva collocazione nella sala dedicata della Fondazione Pascali a Polignano a Mare.
In un altro spazio del Castromediano, ci sarà «The Human Tools, film dell’artista Nico Angiuli curato e promosso da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, in stretta partnership con il Museo Sigismondo Castromediano. L’opera è tra i progetti vincitori della III edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.
Quindi, c’è «La colonnina di Patù e l’archeologia dei Messapi», l’estrema sintesi ed il condensato del racconto del passato di questa terra, un reperto, testimone eccezionale di tre degli elementi maggiormente connotanti gli antichi abitanti di questa terra.
Da un’area all’altra, per trovare «Samar», un video-mapping di Hermes Mangialardo.
Ancora: si potranno apprezzare «Memore muto», installazioni sonore sperimentali negli spazi del museo, realizzate con il coordinamento di CoolClub. Il sound artist Francesco Giannico propone un’installazione sonora nella sala che ospita i Bachi di Pascali, a conferma che l’arte contemporanea sollecita confronti dialettici tra differenti linguaggi.
Infine, «Opere in cantiere», modello di raccolta di produzioni creative, capaci di narrare i simboli e le vestigia dell’arte di un territorio. Il primo risultato del progetto «Merchandising museale», che il Teatro Pubblico Pugliese ed il Polo biblio-museale di Lecce stanno realizzando, sarà l’esposizione di opere inedite di design in occasione della riapertura del Museo, selezionate grazie a una call pubblica.
Tutti i progetti saranno accessibili gratuitamente, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 24.