Resta ai domiciliari Luca Pasqualini l’ex assessore ed ex consigliere comunale accusato nell'ambito dell'inchiesta sulle assegnazioni degli alloggi popolari e ritenuto tra i capi di una associazione a delinquere (insieme con l’ex assessore e ex consigliere comunale Attilio Monosi e l’ex consigliere Antonio Torricelli), che avrebbe assegnato gli alloggi popolari per ottenere consensi elettorali. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dal legale di Pasqualini, confermando così la decisione assunta dal Riesame che aveva cristallizzato l'ordinanza emessa dal gip Giovanni Gallo cinque mesi fa.
Nelle carte, poi, sono spuntati incontri intimi con una donna residente nel Quartiere Stadio per consegnarle un immobile. Nei mesi scorsi il Tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura (a firma dei sostituti procuratori Roberta Licci e Massimiliano Carducci) che aveva chiesto il carcere per Pasqualini, misura rigettata dal gip Giovanni Gallo nella sua ordinanza di custodia cautelare. I giudici, però, integrarono il capo d’imputazione con il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, relativo alla vicenda sugli stalli per il carico e scarico delle merci realizzati davanti a tre supermercati di Lecce con l’obiettivo di avere sostegno elettorale (per le elezioni europee del 2014 e per le regionali del 2015) e ottenere alcune assunzioni negli stessi esercizi commerciali.
Il prossimo 14 febbraio il gup Edoardo D’Ambrosio deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm Roberta Licci e Massimiliano Carducci (titolari dell’inchiesta) nei riguardi di Pasqualini e di altre 46 persone, tra cui noti politici e funzionari del Comune di Lecce.