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Qualità della vita: Lecce prima in Puglia

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Qualità della vita: Lecce prima in Puglia

Ma per «tenore» precipita di venti posizioni: dalla 65 alla 86

Martedì 20 Novembre 2018, 09:58

LECCE - Lecce fa un balzo e salta sette gradini in avanti nella classifica della qualità della vita. Nel rapporto annuale che pubblica «ItaliaOggi» annualmente, elaborata sull’ambito provinciale, il Salento passa dall’86esimo al 79esimo posto (su 110), risultando la prima provincia pugliese. Un progresso che, però, non è lineare e univoco ma si è sviluppato tra passi avanti e retrocessioni, tra luci ed ombre. Così, se è vero che in materia ambientale la provincia di Lecce è schizzata dall’81esimo al 14esimo posto, per il tenore di vita è praticamente precipitata di venti posizioni, scendendo dal 65esimo all’86esimo gradino. Ma di questo riferiamo a parte nel dettaglio.

Tutto sommato, i risultati appaiono contraddittori, là dove si registra una scalata anche nel settore degli Affari e del Lavoro, dal 99esimo al 90 posto ma cala - e pure sensibilmente - il tenore di vita, con una discesa dalla 65esima all’86esima postazione. Infatti, rispetto all’anno scorso, la provincia di Lecce resta al 101esimo posto per l’importo medio della pensione: 594,4 euro a fronte di 1161,8 di quella dei milanesi. Lo stesso dicasi per la spesa media mensile dei consumi, che non si schioda dall’83esimo gradino: 211,95, poco, molto poco rispetto ai 1460,83 dei milanesi (ancora una volta).
Nella parte bassa della classifica - 93esimo posto - anche per quanto riguarda i depositi bancari. Il risparmio medio dei salentini risulta essere di 6mila 787 euro a testa, la decima parte dei milanesi - manco a dirlo - che hanno un deposito medio pro capite di 66mila 562 euro.

Così come si attesta nelle ultime posizioni anche per il tempo libero - 89esimo posto - per i servizi finanziari e scolastici - 86esimo - per il sistema salute - 79esimo. Indicatori, questi ultimi, per i quali non c’è un termine di confronto con il 2017.
Ma le sorprese arrivano nelle graduatorie relative al turismo. Quanto a strutture, Lecce si colloca al 99esimo posto a livello nazionale; al 63esimo per la spesa negli agriturismo per 100mila abitanti; al 57esimo per gli alberghi; al 94esimo per ristoranti. Non si direbbe, ma il Salento è quasi fanalino di coda per la spesa in bar e caffetterie (ogni centomila abitanti): 42,89 euro, a fronte dei 121,88 dei sassaresi.

Non va benissimo neanche per il tempo libero. Per centomila abitanti, ci sono 3,86 palestre (75esimo posto); 1,75 cinema (41esimo); 7,36 associazioni (96esimo), là dove a Firenze ce ne sono 49,58; e 5,36 librerie (48esima postazione), a fronte delle 11,19 di Massa-Carrara.
Non va bene per il sistema salute: il Salento non va oltre il 79esimo gradino. In particolare, si colloca al 99esimo posto per l’organico dei medici e del personale infermieristico; ed al 101esimo per il numero delle Tac e delle Risonanze magnetiche per mille abitanti.

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