Lunedì 08 Settembre 2025 | 00:31

Ciampi: «Ricordiamo le foibe senza rancori»

 

Mercoledì 09 Febbraio 2005, 19:07

13 Maggio 2025, 19:33

ROMA - Commemorare con continuità le foibe, una grande tragedia dell'ultima guerra mondiale; ora è possibile che ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati, perché è giusto che anche i più giovani conoscano quelle efferatezze che furono conseguenza delle ideologie nazionaliste e razziste dei regimi dittatoriali che si resero responsabili del conflitto. Lo afferma in una dichiarazione il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Giornata Nazionale del Ricordo.

«Ho accolto con soddisfazione - afferma Ciampi - la decisione con cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Il mio pensiero è rivolto con commozione a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe, nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945; alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni».
«Tanta efferatezza - sottolinea Ciampi - fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono.
Tutti i popoli europei ne hanno pagato il prezzo.
Da allora sono trascorsi sessant'anni e si sono avvicendate tre generazioni.
E' giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati».
«I principi di dignità della persona, di rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei diritti delle minoranze - prosegue Ciampi - sono il fondamento dell'Unione Europea.
L'integrazione realizzata fra i nostri Paesi permette a tutti gli europei di condividere un unico spazio di democrazia e di libertà.
In questa nuova realtà unitaria contrassegnata dall'abolizione fisica delle frontiere, italiani, sloveni e croati possono guardare con fiducia ad un comune futuro, possono costruirlo insieme: consolidando innanzitutto una convivenza in cui la diversità è il fattore di arricchimento reciproco, in cui le radici e le tradizioni di ognuno vengono rispettate nella loro pari dignità.
Auspico, in questo spirito, che la Giornata del 10 febbraio, ispirata a sentimenti di riconciliazione e di dialogo, lasci un'impronta nella coscienza di tutti noi: italiani, europei, cittadini di un mondo che solo una rinnovata unità di ideali e di intenti democratici potrà rendere veramente migliore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)