Giovedì 04 Dicembre 2025 | 11:31

Il SIM Carabinieri dice «no» alla bozza di Decreto sulla riforma del Servizio Sanitario Militare

Il SIM Carabinieri dice «no» alla bozza di Decreto sulla riforma del Servizio Sanitario Militare

 
Redazione online

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Carabinieri

Acque agitate sulla proposta di riforma della sanità militare ipotizzata dal ministro Guido Crosetto

Martedì 02 Dicembre 2025, 19:38

Acque agitate sulla proposta di riforma della sanità militare ipotizzata dal ministro Guido Crosetto. Nell’incontro tecnico svoltosi presso il Comando Generale, il SIM Carabinieri – prima sigla per rappresentatività all’interno dell’Arma – ha espresso un no netto e motivato alla bozza di decreto inviata dal Ministero della Difesa in materia di riforma del Servizio Sanitario Militare.

"Sin dalle prime battute abbiamo denunciato- si legge in un comunicato - le discutibili modalità della consultazione, ridotte ad un passaggio formale e non ad un vero tavolo di confronto, dove le osservazioni delle rappresentanze del personale avrebbero dovuto trovare ascolto e spazio reale, e non un semplice “sentite le Apcsm”.

Nel merito, il Sim Carabinieri ha respinto con decisione il progetto di unificazione del comparto sanitario delle Forze Armate con quello dell’Arma dei Carabinieri, una scelta calata dall’alto che: cancella le specificità operative costruite dall’Arma in decenni di servizio a tutela delle donne e degli uomini in uniforme; sconfessa competenze consolidate e professionalità uniche, maturate sul campo e non su carta; indebolisce il modello di assistenza sanitaria dedicata ai Carabinieri, da sempre punto di forza per efficienza, conoscenza delle esigenze operative e prossimità al personale.

"Abbiamo inoltre stigmatizzato - prosegue la nota - l’assenza totale di una valutazione seria degli impatti, sia in termini economici sia in termini di qualità dei servizi erogati. L’emersione del “sommerso” mostra chiaramente come l’operazione rischi di tradursi in una sottrazione di risorse al Servizio Sanitario Nazionale, già oggi in grave sofferenza, con effetti negativi sia per i cittadini sia per i colleghi che ogni giorno garantiscono sicurezza e ordine pubblico.

Particolarmente penalizzante sarebbe, inoltre, la situazione dei Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri che operano quali infermieri, psicologi e in altre professioni sanitarie all’interno dell’Arma. Professionisti altamente formati, che verrebbero improvvisamente dequalificati e posti alle dipendenze dei corrispondenti ruoli delle Forze Armate, perdendo autonomia, dignità professionale e l’identità operativa costruita in anni di servizio. Un arretramento inspiegabile e inaccettabile. Il SIM Carabinieri ribadisce la propria totale disponibilità ad un confronto serio e costruttivo, ma non sarà mai complice di riforme improvvisate, prive di ascolto e di visione, che rischiano di pregiudicare: la tutela e la garanzia della salute dei Carabinieri; i diritti del personale; le professionalità specialistiche dell’Arma; eventualmente, il servizio sanitario nazionale".

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