Orizzonti spaziali, la via italiana tra avanguardia tecnologica e diplomazia delle stelle. L’Aerospazio approda ad Atreju, la manifestazione politica organizzata dal gruppo giovanile di Fratelli d’Italia. Introdotto da Massimo Miscusi, responsabile del Dipartimento Università di Fratelli d’Italia e moderato da Mimmo Mazza, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, il talk sull’aerospazio ha visto protagoniste le voci autorevoli di Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Mariano Bizzarri, professore di patologia clinica alla Sapienza e direttore del laboratorio di Biomedicina spaziale, Marco Brancati, direttore tecnico di telespazio e Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli d’Italia che proprio in questi giorni sta lavorando con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ad un disegno di legge sulla Space economy, uno dei settori portanti per lo sviluppo e la competitività del nostro sistema industriale. L’industria spaziale italiana, con le sue oltre 300 imprese e 15 distretti tecnologici, rappresenta una rete unica nel panorama globale, capace di integrare grandi aziende e Pmi iper-specializzate. Uno dei poli in espansione dell’Aerospazio vede la Puglia protagonista con il sito di Grottaglie destinato ad accogliere, primo spazioporto in Italia, i voli suborbitali. Ma non solo. L’Italia sta investendo risorse senza precedenti: 7,2 miliardi di euro tra il 2023 e il 2026, con fondi destinati a rafforzare i programmi spaziali nazionali, le collaborazioni europee e le infrastrutture strategiche.
E’ notizia di queste ore quella dell’accordo tra Enac e Virgin Galactic che studiano i lanci suborbitali dalla Puglia. La prima fase dello studio, il cui completamento è previsto per il 2025, esaminerà la compatibilità dello spazio aereo di Grottaglie con i requisiti e il profilo di volo unico di Virgin Galactic. Ciò includerà l'esame di eventuali requisiti normativi, lo studio dell’infrastruttura e la garanzia della capacità della catena di fornitura per supportare voli spaziali ripetuti. Supponendo che questi criteri siano soddisfatti, la seconda fase dell’esame si espanderebbe per considerare i requisiti della forza lavoro regionale e il potenziale stimolo economico per l’Italia e la Puglia generato da più voli spaziali alla settimana. L’aeroporto di Grottaglie è gestito da Aeroporti di Puglia ed è stato designato spazioporto commerciale dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2018, diventando il primo spazioporto orizzontale in Italia e il primo nell’Unione Europea. Lo spazioporto di Grottaglie è destinato principalmente a fornire una base per i voli spaziali suborbitali, sia privati che di ricerca, fungendo da centro di eccellenza per il trasporto suborbitale commerciale e l’esplorazione spaziale nel bacino del Mediterraneo. La Regione Puglia e il governo italiano hanno recentemente stanziato finanziamenti per 70 milioni di euro per le infrastrutture aeroportuali necessarie per il pieno funzionamento dello spazioporto di Grottaglie.
Nel corso del dibattito, Valente di Asi ha ricordato gli investimenti in corso sul polo dell’Aerospazio pugliese, sottolineando che le linee di sviluppo rappresentano una grande opportunità per il Paese, soprattutto dal punto di vista delle attività scientifiche e di sperimentazione, mentre per l’Agenzia spaziale italiana quello del turismo spaziale è un segmento secondario. Brancati (Telespazio) ha ricordato gli investimenti dell’Italia nella rete dello spazio, dai moduli lunari del Gateway realizzati da Thales Alenia Space a Torino, ai lanciatori Vega-C e Vega-E sviluppati da Avio, grazie ai quali l’Europa può contare su una sua autonomia nell’accesso allo spazio.
Brancati ha sostituto nel panel l’ad di Leonardo Roberto Cingolani, ieri impegnato a Londra per la firma all’accordo che realizzerà un nuovo caccia da combattimento. Italia, Regno Unito e Giappone hanno unito le proprie forze per la realizzazione del jet. L’italiana Leonardo, la britannica Bae Systems e la giapponese Japan Aircraft Industrial Enhancement hanno raggiunto un accordo per creare una joint venture paritetica nella quale ognuno avrà il 33% e che avrà come obiettivo lo sviluppo del Global Combat Air Programme e la costruzione del nuovo velivolo.
Particolarmente apprezzato l’intervento da Houston dell’astronauta italiano Luca Vettori. «Nel futuro dello spazio – ha affermato Vettori – l’Italia ha un ruolo da assoluto protagonista. Da anni dimostriamo che la nostra filiera aerospaziale è un ottimo sistema. Università e ricerca preparano i nostri studenti ad entrare nelle industrie dell’aerospazio e, ormai da anni, massiccia è la presenza del tricolore nei sistemi in orbita. Il contributo italiano allo sviluppo della tecnologia dello spazio è ampiamente riconosciuto e di questo dobbiamo essere orgogliosi».