Domenica 07 Settembre 2025 | 21:09

Allarme omotransfobia in Italia, 149 casi in un anno

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Allarme omotransfobia in Italia, 149 casi in un anno

Arcigay, anche 3 omicidi e il suicidio di un 13enne

Venerdì 17 Maggio 2024, 18:58

Nell’ultimo anno sono 149, uno ogni due giorni, i casi di violenze o discriminazioni ai danni di persone Lgbtqi+. L’allarme e i dati sono di Arcigay che, come ogni anno, tiene il conto di tutti gli articoli di stampa e in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia stila il lungo e dettagliato elenco. Quest’anno si contano anche tre omicidi: due vittime sarebbero persone transgender, a Cassino il 27 maggio 2023 e a Roma il 18 maggio 2023, il terzo un uomo gay ucciso il 28 febbraio a Treviso da un minore.

C'è un suicidio - un ragazzino di 13 anni a Palermo si è ucciso: era bullizzato perchè gay - uno stupro a Napoli e il pestaggio di Bruna, una donna trans, nel maggio 2023 a Milano "da parte di alcuni agenti della polizia locale».
Per Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay «il report restituisce un racconto terribile dell’odio nel nostro Paese». Uno dei fenomeni definito più allarmante riguarda gli adescamenti degli adulti gay: grazie ad un profilo falso sui social gli si dà appuntamento in un luogo e una volta lì, il ragazzo assieme ai complici pesta e rapina l’uomo. In alcuni casi si arriva anche alle sevizie, al ricatto, all’estorsione. Negli ultimi dodici mesi ciò è avvenuto a Treviso, Firenze, Perugia, Trapani, L’Aquila, Foggia. Anche la famiglia non sempre è un luogo sicuro. L’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea pochi giorni fa ha diffuso gli esiti di uno studio condotto su campione della popolazione Lgbtqia+ in Italia: il 18% ha dichiarato di aver subito tentativi di "conversione» o «guarigione» dall’omosessualità. Ed è la famiglia il luogo in cui in primo luogo si compie questa violenza, con una frequenza stimata secondo l’Ue in quasi 1 caso su 5. Ed è la ragione per cui oggi è partita la campagna 'Meglio a colorì sostenuta da tutte le principali associazioni Arcobaleno per raccogliere le firme per una proposta di legge per affermare «il diritto universale all’orientamento sessuale e all’identità di genere» e «per dire stop ai tentativi di conversione». Protagonisti della campagna di comunicazione tre storie: una ragazza di 16 anni portata dall’esorcista a Torino perchè lesbica, un paziente non-binary costretto dalla psicologa a decidersi tra uno dei due generi, un padre che ha provato a far diventare etero il figlio.

Oltre alla scuola con bullismo e discriminazioni, c'è quello che Piazzoni definisce «il corpo a corpo nello spazio pubblicò ovvero le storie di gay, lesbiche e trans cacciati da palestre, bar, da chi offre immobili in affitto (ma non a loro), aggrediti e insultati in strada, in metro o in un locale. Violenze ma anche tante fake news come risulta all’Osservatorio Vera Salute promosso dalla Croce Rossa insieme all’agenzia The Fool, la più ricorrente è che l’'omosessualità sia inesistente in natura o definita come una malattia che può essere curata con la terapia di conversione. «Sono i tempi in cui un generale destituito dall’esercito per avere espresso opinioni omofobe, misogine, razziste, indegne della divisa, si ritrova candidato capolista per un partito della maggioranza di governo, in corsa per uno scranno al Parlamento europeo. L’odiatore non solo è sdoganato, ma guida la fila» conclude Piazzoni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)