L’impugnazione da parte della procura di Padova di ben 33 atti di nascita, registrati dal sindaco progressista Sergio Giordani dal 2017 ad oggi - bambini concepiti all'estero da donne omosessuali - è al centro di una nuova accesa diatriba politica tra fronte conservatore e fronte arcobaleno.
Il tema è delicato e intricato, tra pronunce giurisprudenziali e dibattito a Bruxelles dove è stata approvata una risoluzione per per chiedere a tutti i Paesi di riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso registrate negli Stati membri. Adesso la recente stretta sui figli delle coppie gay trae spunto da una sentenza del 30 dicembre 2022 delle Sezioni Unite della Suprema Corte secondo cui solo il genitore biologico può essere registrato sul certificato di nascita formato in Italia.
I “sindaci arcobaleno” da tempo chiedono sul tema al legislatore di intervenire facendo chiarezza sul riconoscimento anagrafico dei figli delle coppie omogenitoriali: tra le proposte che l’introduzione del matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni, come previsto per le coppie eterosessuali. Il sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente Anci ed esponente del Pd, aveva formulato - insieme ai primi cittadini di Roma, Napoli, Torino, Firenze e Bologna - un appello e una richiesta di incontrare il premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: “L’esperienza quotidiana delle amministrazioni locali dimostra che esistono domande di tutela alle quali non si riesce a dare adeguata risposta. La vita familiare delle persone Lgbt+ risulta, nell'assetto normativo attuale, non ancora compiutamente riconosciuta, generando disparità di trattamento nel quadro dell'Ue. Per questo consideriamo fondamentale contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, e sentiamo forte la necessità di azioni comuni che vogliamo condividere con i sindaci di ogni orientamento politico". Ancora più spigolosa la posizione del sindaco di Matera, il grillino Domenico Bennardi, pronto “a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali. L'interesse dei bambini viene prima di tutto e non possono esserci discriminazioni nei loro confronti. Da sindaco e da padre, non voglio voltarmi dall'altra parte".
Invoca ora una “legge giusta” il deputato barese del Pd Ubaldo Pagano: “Quanto sta accadendo a Padova non è un bene per nessuno, se non per chi è talmente accecato dall’ideologia da non comprendere la società e le sue evoluzioni. Non si possono privare trentatré bambini, peraltro in maniera retroattiva, della tutela legale di un genitore». «Il Parlamento - prosegue il parlamentare dem - è responsabile di non aver legiferato sulla questione, scaricando sulle amministrazioni, e soprattutto sui sindaci, decisioni che attengono alla coscienza e alla profonda sensibilità di ciascuno. È chiaro che questa “indolenza legislativa” deve trovare nel caso di Padova un limite invalicabile». «Non possiamo pensare che esistano genitori e figli di serie A e di serie B. Come non possiamo far sì che questioni tanto importanti diventino facile preda di fanatismi e accanimenti ideologici. In questo senso dobbiamo registrare, purtroppo, ancora una volta, tanti commenti atroci di esponenti della destra, che feriscono la dignità delle persone e i diritti dei bambini. Spero davvero che questa sia l’opportunità per fare un salto verso il progresso civile, con una legge rispettosa delle persone», conclude Pagano.
Difende l’operato dei magistrati patavini Filippo Melchiorre, senatore barese di Fratelli d’Italia: “La procura di Padova ha semplicemente applicato la sentenza delle sezione unite della cassazione del dicembre scorso secondo la quale la trascrizione dell’atto di nascita dal quale risulti un genitore non biologico è contraria all’ordine pubblico”. “Nella stessa sentenza le sezioni unite hanno anche riconosciuto giustamente il diritto del minore a vedere riconosciuto il legame affettivo instaurato con il genitore non biologico, indicando la strada dell’adozione speciale conforme al diritto italiano”, puntualizza Melchiorre.