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Il viceministro Cirielli a Brindisi: «Questa base Unhrd va rafforzata»

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Il viceministro Cirielli a Brindisi: «Questa base Unhrd va rafforzata»

ministro Edmondo Cirielli (foto Facebook)

Il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: «piattaforma Onu strategica per le operazioni internazionali». Il progetto prevede l’utilizzo di una più ampia porzione dell’ex Base Usaf rispetto all’ala al momento occupata.

Venerdì 05 Maggio 2023, 13:20

BRINDISI - Un fiore all’occhiello per il territorio brindisino, ma soprattutto un esempio, un modello di organizzazione e di operatività che ha pochi eguali nel mondo. La Base Unhrd di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi (da qualche anno dislocata in un’area dell’ex Base Usaf) ricopre da sempre un ruolo strategico e l’importanza che essa riveste sotto l’aspetto logistico non passa inosservata sotto gli occhi del governo che, anzi, è pronto a fare la sua parte nell’ottica di una crescita infrastrutturale della base Onu.

La conferma è arrivata ieri con la visita del viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Il rappresentante del governo ha confermato l’interesse per una struttura «che è il frutto - ha dichiarato - di una intuizione risalente a diversi decenni fa e che, in seguito, ha garantito sempre una straordinaria operatività. In pratica, Brindisi ha esportato un modello su cui l’Onu, attraverso il World Food Programme, si è rifatto nel creare altri siti strategici in varie parti del mondo (gli altri sono ad Accra nel Ghana, a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, a Panama City a Panama, a Kuala Lumpur in Malesia e a Las Palmas in Spagna, ndr) e, dunque, riteniamo si tratti di una base di grande importanza che adesso deve essere valorizzata anche nel suo aspetto infrastrutturale».

Il riferimento è ad un progetto che prevede l’utilizzo di una più ampia porzione dell’ex Base Usaf (fatta eccezione per il contiguo villaggio) rispetto all’ala al momento occupata: «Una Base - ha aggiunto il viceministro - da rendere, peraltro, sempre più interattiva con il territorio, in modo tale da far partecipare di più i giovani al progetto dell’avventura umanitaria in cui l’Italia crede fortemente dagli anni ‘50, nella consapevolezza e convinzione che la politica internazionale debba basarsi sul pilastro dei valori della Carta delle Nazioni Unite. In questa prospettiva, è stata già avviata una interlocuzione con gli enti interessati».

Ed infine: «L’Italia ospita tale struttura - ha proseguito Cirielli - e, quindi, deve contribuire a finanziarne l’ammodernamento e la sua performance nel soccorso alle popolazioni bisognose, in modo che la struttura possa rappresentare un elemento di coordinamento ed eccellenza utile ad altre organizzazioni mondiali ma anche a Stati che chiedono il nostro supporto».

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