CUTRO - Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la decisione del governo Meloni di tenere il Consiglio dei ministri il 9 marzo a Cutro mantengono i riflettori accesi sul barcone di migranti naufragato il 26 febbraio al largo delle coste calabresi.
"Il cordoglio si traduca in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e dell’Unione europea, perché questa è la risposta vera» da dare dopo la tragedia dei migranti a Cutro. Ora basta parole, sembra dire il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dall’università della Basilicata, dove il 6 marzo con poche efficaci frasi ha chiesto concretezza al governo e un segno di vita all’Europa. Mattarella ha anche spiegato con chiarezza che se intere famiglie lasciano «con dolore» il loro Paese i motivi ci sono: una presa di posizione netta da parte del Presidente.
Accoglienza per decine di migliaia di immigrati regolari Il governo, con una mossa giudicata propagandistica dall’opposizione, ha scelto di convocare un Consiglio dei ministri sul tema giovedì 9 marzo proprio nei locali del comune di Cutro, la città calabrese al largo della quale si è verificato il drammatico naufragio del 26 febbraio, in cui sono morti 71 migranti. Il corpo della 71/a vittima, una bambina di 3 anni, è stato recuperato martedì nel mare davanti alla costa. Maggiore accoglienza per gli immigrati regolari e guerra aperta ai trafficanti è la linea da affrontare nella riunione.
Da Palazzo Chigi si spiega che l’esecutivo sarà presente al completo e che è allo studio anche un gesto simbolico, ma si assicura anche che il Consiglio dei ministri varerà misure concrete e sarà solo l’inizio di un percorso. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che si deve «favorire l’immigrazione regolare. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno». Continuano le pressioni su Bruxelles affinché la più volte declamata solidarietà europea si trasformi in azioni concrete e ben finanziate. Non a caso la Commissione europea ha fatto sapere che la lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni sulla necessità di agire in maniera concordata con la Ue sul dossier migranti viene esaminata con attenzione.
La Commissione Ue ha anche ribadito che in ogni caso le vite in mare vanno salvate, e su questo concorda anche il capo dello Stato. Molti afghani morti, due anni fa dopo ritorno talebani furono accolti Dall’università di Potenza Mattarella ha infatti sottolineato quanto la tragedia di Cutro abbia «coinvolto e commosso» gli italiani. Anche perché, ha aggiunto, c'è stato il coinvolgimento di molti profughi afghani che fuggivano da uno dei regimi più oscurantisti del pianeta.
«I profughi afghani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa, con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente le scene dei cittadini che all’aeroporto di Kabul imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove», ha ribadito il Presidente. La convocazione del Consiglio dei ministri a Cutro è un tentativo di cogliere il pensiero di Mattarella, che anche dalla Basilicata ha cercato di spiegare quanto sia sterile pensare di chiudere in recinti nazionali il senso profondo di parole come libertà e diritti: «La libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti in un mondo che è sempre più una comunità. La libertà e i diritti non sono divisibili», ha dichiarato il capo dello Stato.