BARI - «Siamo chiamati a costruire la rete dei nostri territori» che «assume un valore particolare per la tenuta sociale del Paese, nuovi modelli di organizzazione del lavoro, la ridefinizione dei fabbisogni di mobilità, la riorganizzazione e il potenziamento del welfare e della sanità attraverso un’organizzazione territoriale più efficace e in linea con i nuovi bisogni dei cittadini». Lo ha detto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Emiliano, in occasione della sua relazione nella seconda giornata del Festival delle Regioni e delle Province Autonome 'L'Italia delle Regionì, alla Villa Reale di Monza.
«La rete - ha aggiunto - oggi come forse non mai, è anche alla base del rilancio di una nuova fase dell’integrazione europea che sappia valorizzare l’ideale di un’Europa delle Regioni capace di superare gli egoismi talvolta emergenti da singoli Stati, in un quadro di progressivo ma definitivo passaggio dal concetto di governo a quello di governance».
«Non vi è alcuna riserva pregiudiziale verso percorsi di differenziazione autonomistica che sappiano essere rispettosi, ad un tempo, dei parametri procedimentali o formali e di quelli sostanziali che la Costituzione repubblicana delinea con chiarezza. La vera questione è, semmai, come e quando». Lo ha detto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Emiliano, in occasione della sua relazione nella seconda giornata del Festival delle Regioni e delle Province Autonome 'L'Italia delle Regionì, alla Villa Reale di Monza.
«Leale collaborazione, sussidiarietà, adeguatezza, tutela dei diritti civili, politici, sociali ed economici, perequazione delle risorse, principio internazionalista ed europeista - ha aggiunto - sono i principi che devono sostanziare il percorso verso l’attuazione della norma costituzionale sull'autonomia. Autonomia e solidarietà devono trovare una sintesi, anche politica, che sia in grado di dare sostanza al valore dell’autonomia presente nella Carta Costituzionale».
«Avvertiamo l’esigenza di un maggiore dialogo e collaborazione di tutti i livelli istituzionali per un’attuazione efficace del Pnrr nei tempi dati e, a tal fine, ci proponiamo di svolgere a pieno il nostro ruolo istituzionale di accompagnamento dei territori e delle amministrazioni locali». Lo ha detto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Emiliano, in occasione della sua relazione nella seconda giornata del Festival delle Regioni e delle Province Autonome 'L'Italia delle Regionì, alla Villa Reale di Monza.
«Solo attraverso la leale collaborazione tra i diversi livelli di governo e il coinvolgimento della società civile - ha continuato - potremo concretamente rilanciare il Paese e cogliere questa straordinaria occasione per un reale ammodernamento anche delle nostre istituzioni. Crediamo che la sostenibilità possa rappresentare anche un fattore per lo sviluppo del Mezzogiorno e per la riduzione del divario tra Nord e Sud».
Sull'autonomia differenziata tra le Regioni «non ci sono attriti ma visioni diverse che ci stiamo sforzando di comporre». Lo ha detto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Emiliano, a margine della seconda giornata del Festival delle Regioni e delle Province Autonome 'L'Italia delle Regioni', alla Villa Reale di Monza.
«Le Regioni del Sud chiedono che la perequazione attraverso i livelli essenziali delle prestazioni possa essere precedente" alla realizzazione dell’autonomia, ossia che «poter andare in treno, a scuola o negli ospedali con parità di diritti su tutto il territorio nazionale debba essere una condizione per passare alla maggiore autonomia delle Regioni. Personalmente, credo che non debba passare dall’art 116 della Costituzione ma dall’art.138, cioè essere una riforma costituzionale completa, che implichi anche le idee che il governo pare avere sulla riforma dello Stato: una riforma costituzionale reale».
La differenza, ha spiegato, «è che il processo del 116 può svolgersi in maniera relativamente rapida, e questo è l'obiettivo delle Regioni del Nord, quelle più ricche, invece noi pensiamo che il 138 dia maggiore ruolo al Parlamento e garantisca tutti anche sotto l’aspetto dell’uguaglianza e del superamento della questione meridionale». Nella Conferenza, ha aggiunto, «è normale avere opinioni diverse in partenza che poi trovano una composizione al momento dell’intesa».
IL VIDEO RIASSUNTO DEGLI INTERVENTI DI EMILIANO E MATTARELLA
Sia il Presidente della Repubblica Mattarella, sia il governatore Emiliano concordano sull'autonomia, ma definendo prima i livelli essenziali delle prestazioni che garantiscano pari diritti a tutti i cittadini e un superamento del divario Nord-Sud.