Senatore Roberto Marti, leader della Lega Puglia, che succede alla maggioranza che sostiene il governo Draghi?
«Il Carroccio insieme a Forza Italia ha chiesto un chiarimento al presidente Draghi sull’alleanza di governo, trovando l’atteggiamento schizofrenico di Conte e del M5S non più tollerabile e mancante di rispetto nei confronti degli italiani che vivono oggi una situazione molto delicata e difficile».
Il tema è il voto sul Dl Aiuti, ma gli scenari sono più ampi.
«La Lega ha difeso e difenderà il Dl aiuti che prevede stanziamenti per 20 miliardi a favore delle imprese e dei cittadini. Tra l’altro è incredibile come Conte a giorni alterni minacci l’uscita dal governo Draghi e invece in Puglia tiene in maggioranza con Emiliano i suoi consiglieri anche difronte all’esplosione di una questione morale che ormai pervade molti settori dell’amministrazione regionale».
Voi salviniani rimarrete nella maggioranza?
«La Lega continuerà a portare avanti all’interno del governo Draghi i provvedimenti di crescita e contenimento degli effetti della crisi con senso di responsabilità e con la determinazione che è giusto che sia propria del primo partito oggi in parlamento».
Il ridimensionamento dell’area populista dei grillini, anche per la scissione, ha un impatto sugli equilibri governativi?
«Ora la Lega è ancora più centrale che in passato e sentiamo più che mai sulle nostre spalle l’onere e l’onore dell’azione di governo, che porteremo avanti finché sarà possibile nell’esclusivo interesse degli italiani. La politica dei no di Conte e dei 5S non aiuta gli italiani e questo adesso è chiaro a tutti i cittadini che sono certo premieranno la Lega nelle urne per pragmatismo e affidabilità».
Intanto in Puglia ci sono nuove inchieste che riguardano il mondo della Regione Puglia e l’ex assessore di Michele Emiliano, Totò Ruggeri.
«La questione morale esplosa nell’amministrazione Emiliano sta distruggendo la reputazione della Puglia a livello nazionale eppure il M5S di Conte, che solo qualche anno fa gridava “onestà-onestà”, siede ancora silente in maggioranza».
Il tema è politico?
«Il fallimento è politico, ma anche amministrativo e valoriale: l’emilianismo sta emergendo nella sua rappresentazione sotto gli occhi di tutti, in tutte le sue forme: dall’inadeguatezza del finto civismo creato ad arte per catturare voti, fino alla marginalità dei partiti come Pd e M5S».
Cosa si aspettava dai partiti cardine del centrosinistra extra-large che governa la Regione?
«Almeno per onestà intellettuale ci aspettiamo un segnale di discontinuità».
A cosa si riferisce?
«A un ravvedimento operoso che chiuda definitamente questa pagina di cattiva politica in Puglia».