NAPOLI, 1 maggio 2004 - Non si è ripetuto a Napoli questa sera il miracolo di San Gennaro con la liquefazione del sangue nelle ampolle. Il prodigio, così come viene definito dalla Chiesa, della liquefazione del sangue del patrono del capoluogo partenopeo, non si è verificato nonostante le ripetute preghiere e invocazioni dei fedeli nella Basilica di Santa Chiara. Invocazioni e preghiere che comunque riprenderanno domani mattina nella Cappella del Tesoro di San Gennaro. L'ampolla che contiene le reliquie del Santo è stata riposta nella teca dall'arcivescovo di Napoli, cardinale Michele Giordano, che ha officiato il rito a cui hanno assistito il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino e il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo.
«E' una superstizione - ha detto il cardinale Giordano - pensare che quando il sangue non si scioglie, sia auspicio di cattivi presagi. Questo non è vero».
Il cardinale ha detto ai fedeli, che hanno seguito con trepidazione la cerimonia con gli occhi fissi alla teca, che «occorre pregare ancora». Il cardinale aveva detto che il sangue aveva solo accennato a sciogliersi. Il cardinale Giordano, durante la messa, aveva esortato i fedeli alla preghiera per gli ostaggi italiani in Iraq e per la pace. La cerimonia era stata preceduta dalla processione, che quest'anno ha percorso i vicoli e le strade del centro storico e alla quale hanno partecipato migliaia di fedeli. Due maxischermi, per la prima volta, hanno mostrato le immagini del 'prodigiò in piazza Trieste e Trento e in piazza Vanvitelli, nel quartiere collinare del Vomero.
La cerimonia, per volontà dell'arcivescovo di Napoli, non ha subito variazioni: in particolare, il percorso della processione non è stato cambiato ed è passato per via Duomo, Spaccanapoli (la strada di fronte al quartiere di Forcella dove fu uccisa Annalisa Durante) sino alla chiesa di Santa Chiara. Nei giorni scorsi, infatti, si era ipotizzato di ripristinare l'antico percorso che avrebbe solcato via dei Tribunali e via San Gregorio Armeno ma, come si legge in una nota stampa della deputazione di San Gennaro, «il Cardinale ha voluto dare un tangibile e forte segno di presenza facendo transitare la processione» per il consueto percorso. La cerimonia che ha preceduto il mancato prodigio di San Gennaro - la Chiesa ufficiale non ha mai parlato di miracolo - si è svolta nella basilica di Santa Chiara. La liquefazione del sangue, invocata nella basilica per sette volte dal cardinale Michele Giordano, potrebbe comunque avvenire nelle prossime ore nella cattedrale, dove la processione con la statua del santo e la sacra reliquia farà ritorno.
L'ampolla sarà riposta nella Cappella del Tesoro come ha spiegato il cardinale, che ha invitato i fedeli alla preghiera. Per la cerimonia di oggi era stata anche ripristinata l'antica tradizione che a miracolo avvenuto sarebbero state sparate da Castel dell'Ovo 21 salve di cannone. Secondo la tradizione, ora ci sono otto giorni di tempo e di preghiera entro cui San Gennaro può fare il miracolo. Poi le preghiere saranno definitivamente sospese. L'ultimo anno in cui non è avvenuto il miracolo di maggio è stato il 1976. Il miracolo di maggio ricorda la traslazione delle spoglie del santo da Montevergine a Napoli, avvenuta nel 1479. Sempre secondo la tradizione, il prodigio si verifica, oltre che il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre, giorno del Santo patrono, e il 16 dicembre.
Non è la prima volta che a maggio non avviene immediatamente il miracolo; era accaduto, negli ultimi anni, nel 1981, nel 1988, nel 1991, nel 1992, nel 1993, nel 1994, nel 1995 e nel 1999. La prima liquefazione storicamente accertata risale al 1389.