Gli studenti saranno in piazza nella giornata di oggi in alcune città della Puglia per rivendicare, in occasione dell’8 marzo, «un’interlocuzione reale con la Regione, allo scopo di ottenere maggiori diritti per le donne e non solo, per una comunità più consapevole, meno violenta e sessista, più giusta e democratica». Gli eventi sono organizzati dalla Rete della Conoscenza Puglia: a Bari l’appuntamento «Non una di meno» è alle 18 in piazza Umberto; sempre alle 18 a Barletta ci sarà un banchetto informativo e flash mob a dell’Unione degli Studenti; a Taranto alle 18.00 presso l’ Arsenale Militare prenderà il via un corteo; a Brindisi, sempre alle 18.00 sit-in Non Una di meno e a Nardò, alle 17.30, incontro su «La donna e la resistenza» a cura di Anpi e Unione degli Studenti; e a Lecce, il corteo partirà da Porta Napoli alle 18.
Gli studenti, universitari e degli istituti superiori, - si sottolinea in una nota - chiedono alla Regione contraccettivi ai giovani e più educazione alle differenze, evidenziando la necessità di iniziative contro le discriminazioni all’interno dei luoghi del lavoro. «A 40 anni dall’approvazione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), il tasso di medici obiettori in Puglia - si evidenzia inoltre - raggiunge l'86%: una percentuale spaventosa, se si pensa ai soli 23 ginecologi non obiettori che si ritrovano ad operare in una regione che non garantisce alle donne un accesso libero e gratuito all’aborto, costringendole, laddove possano permetterselo, a raggiungere le altre regioni, o addirittura ad utilizzare metodi di aborto non convenzionali e spesso molto rischiosi».
IL CORTEO A BARI - Anche Bari aderisce allo «sciopero globale transfemminista» organizzato dalla rete di associazioni "Non una di meno». In un corteo per le vie del centro cittadino, da piazza Umberto a piazza Risorgimento nel quartiere Libertà, hanno sfilato circa 300 persone con i colori simbolo del movimento, nero e fuxia. La manifestazione di protesta nasce "per dire no alla violenza nelle sue innumerevoli forme: da quella fisica a quella psicologica ed economica».
Musica, striscioni, palloncini fuxia e matrioske hanno animato il corteo al grido «le donne non sono il campo di battaglia né il programma elettorale di nessuno». Per tutto il giorno, prima del corteo, le donne e gli uomini che hanno deciso di aderire a questa manifestazione, alla sua seconda edizione, hanno scioperato dal lavoro e dalle faccende domestiche in segno di protesta.(