di RITA SCHENA
Tratta da incubo nella serata, anzi per meglio dire nottata, per chi lunedì ha viaggiato sulla Bari-Roma. I treni in transito hanno subito fortissimi ritardi determinati da «problemi tecnici» all'altezza di Benevento. Una Freccia partita da Roma e diretta a Lecce si è bloccata in Campania e molti convogli sono stati fermi per ore arrivando a destinazione in piena notte, con inevitabili disagi per chi era in viaggio e per chi aspettava.
A raccontare di una vera e propria avventura i passeggeri dell'intercity 704 che partito da Bari alle 15.55 doveva arrivare a Roma alle 22.20... doveva perché in realtà è arrivato a Termini alle 0.40, con quasi due ore e mezzo di ritardo. «Ci siamo fermati a Telese Cerreto verso le 20 - racconta un giovane passeggero - sia noi dell'intercity sia i passeggeri del Frecciargento (partito dal capoluogo pugliese alle 18.14, ndr). Avevamo già accumulato un bel ritardo e i tabelloni indicavano 120 minuti in più per giungere alla nostra destinazione. Così fermi in stazione alcuni di noi sono scesi per sgranchirsi un po', all'improviso e senza avvisare il treno è ripartito. Io ero già risalito, ma altri erano ancora sulla banchina, hanno dovuto riprendere il treno al volo». In realtà i due convogli non hanno ripreso la loro marcia, ma hanno continuato a viaggiare a singhiozzo, accumulando altro ritardo fino ad arrivare a Roma in piena notte.
L'odissea è stata determinata dal Frecciargento 8326 che partito da Roma alle 18 doveva raggiungere Bari alle 22, ma il treno si è bloccato all'altezza di Benevento e non c'è stato verso di farlo ripartire. I passeggeri dopo una lunga attesa sono stati fatti scendere e risalire sul convoglio partito un'ora dopo dalla capitale. Il treno è arrivato a Bari che erano quasi le due di notte e la corsa è continuata sino a Lecce. «Siamo arrabbiati - raccontano i passeggeri - siamo stati lasciati senza che nessuno ci dicesse nulla, trattati come pacchi “scendi da un treno, risali su un altro”. Nessuno ci ha saputo spiegare cosa stesse succedendo».
Le scarse informazioni sono da sempre il «tallone d'achille» in queste situazioni, mai che qualcuno si prenda la briga di spiegare cosa accade e i passeggeri si sentono più sudditi, che clienti che pagano per un servizio. Tanto più che non è la prima volta che nel Beneventano i treni restano bloccati accumulando ritardi, rendendo la tratta tra la Puglia e la capitale una di quelle più «a rischio». E questa volta non c'è la neve su cui scaricare responsabilità.
«Il problema tecnico ha interessato il Frecciargento 8326 Roma-Lecce che si è bloccato tra Benevento e Caserta - spiegano dall'ufficio stampa di Trenitalia -. Il tratto è a binario unico e le operazioni di soccorso sono state lunghe. Questo ha inevitabilmente portato ripercussioni a catena anche sugli altri convogli che salivano dalla Puglia verso Roma. Abbiamo assicurato a tutti i passeggeri del Freccia 8326 di essere riprotetti nel convoglio successivo, per essere portati a destinazione e naturalmente a tutti sarà garantito il rimborso integrale del titolo di viaggio».
Il minimo, tanto che la tensione dei passeggeri è forte anche dopo alcune ore. «In piena notte, senza che ci dicessero nulla, al freddo e senza una bevanda calda. Un viaggio da Terzo Mondo». E non il primo.