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Ilva, copertura parchi minerali
lavori al via, conclusi nel 2020
Emiliano: inizio lavori con mortale ritardo

 
Ilva

Giovedì 01 Febbraio 2018, 14:12

01 Giugno 2025, 20:00

TARANTO - È stato avviato questa mattina il cantiere funzionale alla copertura dei Parchi Primari all’interno dello stabilimento Ilva di Taranto, in adempimento degli impegni assunti dall’azienda in amministrazione straordinaria su indicazione del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e in condivisione con l’investitore A, InvestCo Italy. I lavori che verranno realizzati dall’azienda Cimolai spa, - è stato reso noto in un incontro con i giornalisti da Luigi Cimolai, presidente del gruppo che si è aggiudicato la commessa - sulla base di un progetto già approvato e appaltato dall’Amministrazione Straordinaria, hanno l'obiettivo di risolvere definitivamente il problema dello sversamento di polveri verso il quartiere Tamburi di Taranto, soprattutto in occasione dei Wind days.

I cantieri riguarderanno i lavori di copertura del Parco Minerale e del Parco Fossile. Ogni struttura, una volta completata, avrà una lunghezza di 700 metri e una larghezza pari a 254 metri. Le costruzioni, che copriranno il Parco Minerale e il Parco Fossile, saranno composte, rispettivamente, da 53 e 56 arcate. Ogni arcata avrà un’altezza esterna di 77 metri e interna dl 67 metri per consentire il movimento delle macchine bivalenti che sono alte 40-45 metri e vengono utilizzate per prelevare le materie prime stoccate all’interno dei parchi e destinate al ciclo produttivo. Ogni parco coprirà una superficie pari a 28 campi da calcio.
La copertura modulare sarà suddivisa in due fasi che prevedono rispettivamente: la copertura delle aree del Parco Minerale in 24 mesi a partire da oggi e la copertura delle aree del Parco Fossile in 24 mesi a partire da giugno 2018, con la rimozione del materiale polverulento dalle aree non utilizzate.

«E' un’opera che non ha eguali al mondo, sicuramente la più grande». Così Luigi Cimolai, presidente dell’omonimo gruppo che si è aggiudicato la commessa per la realizzazione dei lavori di copertura dei parchi primari (minerale e fossile) dello stabilimento Ilva di Taranto, si è espresso illustrando oggi ai giornalisti i dettagli del progetto in una conferenza all’interno della fabbrica. L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è di circa 300 milioni di euro, con oneri anticipati dall’amministrazione straordinaria che saranno interamente a carico dell’investitore Am InvestCo Italy, come previsto dal contratto. Per la realizzazione saranno utilizzate 60mila tonnellate di acciaio, 200mila metri cubi di calcestruzzo, 10mila tonnellate di armature e 24mila metri di pali di fondazione, per un totale di 700mila metri quadrati di copertura. In via preliminare verranno coperte le zone dei parchi più vicine al quartiere Tamburi per poi proseguire lungo il resto dell’area prevista.
«La verifica della geometria strutturale dell’opera - ha spiegato Cimolai - è stata effettuata tramite misurazioni, all’interno della galleria del vento, di azioni aerodinamiche su un modello in scala rappresentante la costruzione e l'ambiente circostante». Non è prevista una bonifica della falda nè la realizzazione di una pavimentazione. «Non ci sono - ha aggiunto Cimolai - problematiche particolari. E’ stato tutto studiato prima dal punto di vista geotecnico».

AZIENDA: GIA' AVVENUTA BONIFICA MATRICI SUOLO - «Sulla falda è in via di realizzazione un sistema di pompaggio e trattamento dell’acqua di falda al fine di evitare alcun impatto ambientale collegato all’attività dei parchi». Lo precisano fonti vicine all’Ilva in amministrazione straordinaria a proposito delle attività già svolte nei mesi scorsi, propedeutiche ai lavori di realizzazione della copertura dei parchi primari dell’Ilva, il cui cantiere è stato avviato oggi.

«È stata inoltre già effettuata - spiegano le stesse fonti - un’attività di caratterizzazione e bonifica delle matrici di suolo al di sotto dell’area dei parchi primari ed attualmente non è più presente alcun inquinamento».

SINDACO: COPERTURA PARCHI MOMENTO IMPORTANTE -  «E' sicuramente un momento importante, anche se si poteva come al solito avere un approccio più elegante e più cortese con la comunità. Ma ormai in tutta la vicenda Ilva non c'è nulla di normale. Per cui prendiamo per buone le azioni concrete che ci sono». Così il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha commentato con i giornalisti l'avvio dei lavori per la copertura dei parchi minerali nello stabilimento siderurgico Ilva.

«Non mi interessa - ha aggiunto il sindaco a margine di un evento sulle librerie di comunità a Bari - neanche chi in queste ore si sta affannando ad appuntarsi sul petto la medaglia di questo che non è un anticipo, ma è finalmente la partenza di lavori che erano programmati già due anni fa». «Io dico - ha concluso - che se c'è stata pressione dal territorio e qualcuno si è interrogato sulla opportunità di far partire prioritariamente questi lavori, è un fatto positivo».

BELLANOVA: OGGI DATA STORICA, ALTRO CHE DEMAGOGIA - «Io conosco solo il senso di responsabilità nei confronti di ventimila lavoratori, di una città che aspetta da anni che qualcuno metta mano a decenni d’incuria e connivenze. Come sta accadendo, da oggi, con la copertura dei Parchi minerari, a conferma delle volontà congiunte del Governo, dell’Amministrazione Straordinaria, dell’Aggiudicatario. Una data storica perché finalmente quella che per decenni è stata una ferita gravissima, colpevolmente irrisolta, trova finalmente la doverosa soluzione».

Lo afferma in una nota Così la viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova che stamattina, dopo la conclusione degli incontri di approfondimento sui siti Ilva, ha concordato con parti sociali e dunque azienda aggiudicataria il proseguo della trattativa, a partire da lunedì prossimo.

«Non c'è mai stato - afferma ancora - un Governo così presente e così vigile in una trattativa così difficile, sicuramente una delle più complesse degli ultimi venti anni. Altro che imprudenza, altro che presa in giro del sistema-paese. Mi chiedo dove stessero, negli anni scorsi, tutti coloro che adesso scoprono la complessità di questa trattativa improvvisandosi esperti di piani industriali o di piani ambientali per l’acciaieria più grande d’Europa». «Dire che la chiusura dell’Ilva non è un tabù è per me inaccettabile - prosegue - perché equivarrebbe a dire che non è un tabù perdere ventimila posti di lavoro. E perderli quando ci sono tutte le condizioni per tenere insieme lavoro e ambiente, lavoro e salute.

Non si può giocare in questo modo con vicende così serie». «Purtroppo - prosegue - per qualcuno l’Ilva da questione serissima e vitale per tutti sta precipitando in pretesto per tirate demagogiche. Se bastasse proclamare che non si accetterà neppure un esubero per essere credibili, tutto sarebbe facile. Ancor più facile è dichiararsi non schiavi della logica del profitto aziendale. Poi basta tornare sulla terra per accorgersi che salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro non significa declamare ma condurre una trattativa difficilissima con tutti i mezzi a disposizione. E’ quello che stiamo facendo, giorno dopo giorno, da mesi».

«Quanto al non essere schiavi della logica del profitto - conclude - mi piacerebbe sapere chi e dove può sostenere un’azienda di quelle dimensioni in perdita. Neppure la tanto richiamata Cassa Depositi e Prestiti, che poi non è altro che tutti noi cittadini italiani. Basta fare demagogia sulla pelle di chi sta lavorando: sia nei reparti dell’Ilva che, mi sia consentito, nelle stanze del Governo».

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